Un'ondata di musica e colori, il Gay Pride in piazza: «Subito la legge Zan, vogliamo solo un po' di pace»

Il Pride si è celebrato in piazza Cavour
ANCONA - «Il senso di questa iniziativa? Avere un posto in cui tornare ogni anno, vestirci con i colori dell’arcobaleno e sentirci in pace». Samuele ha 19 anni,...

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ANCONA - «Il senso di questa iniziativa? Avere un posto in cui tornare ogni anno, vestirci con i colori dell’arcobaleno e sentirci in pace». Samuele ha 19 anni, vive in un paesino del Maceratese, intrappolato in un corpo da donna che ripudia. «Ogni mattina mi sveglio e mi odio per come sono fatto - racconta -. Voglio cominciare un percorso per diventare uomo. Essere transgender è doloroso in sé, figuriamoci se attorno hai persone che ti invitano ad andare in chiesa a pregare per mandare via il male che c’è in te». Piazza Cavour è un tripudio di colori e musica. Ma i palloncini e le hit sparate dalle casse non cancellano la sofferenza di chi, nel 2021, deve lottare per far valere i propri diritti e combattere le discriminazioni. 

 


«Viviamo in una provincia tollerante, ma è bene tenere sempre la guardia alta: basta guardare cosa è successo al ragazzo di Fano, pestato perché aveva lo smalto sulle unghie», ricorda Luca Ferrucci, vicepresidente di Arcigay Comunitas Ancona, una delle associazioni che hanno partecipato al Marche Pride organizzato ieri nel capoluogo. L’afa non fiacca la protesta. «Siamo qui non solo per lottare per i nostri diritti, ma per ribadire l’importanza della libertà di esprimersi» puntualizza Astrid, 18 anni da Ascoli, prima di esibirsi come drag sul carro. «Questa è una manifestazione opportuna - aggiunge -. C’è bisogno di mandare un messaggio chiaro in un momento in cui la nostra società, avvelenata dagli estremismi, si sta americanizzando: chi sei trascende da cosa indossi. Scendiamo in piazza anche per creare un clima più moderato».

Davanti al carro allestito all’ombra del Conte, emergono storie-simbolo, come quella di Letizia Zaffini, 28 anni, insegnante in una scuola media di Pesaro. «Sono bisex da quando avevo 17 anni - rivela -. I miei mi dicevano: “Abbiamo messo al mondo un mostro”. Ma io ho continuato a mettergli in faccia la realtà e dopo qualche anno finalmente mi hanno accettata e chiesto scusa. Ai giovani dico: non abbiate paura a creare scandalo se il vostro è amore vero». Eivon Brosig è uno scultore tedesco di 30 anni: a 20 ha lasciato Hannover e si è fatto 3mila km per arrivare a Fano. «I miei genitori non mi accettavano e sono scappato - dice -. Mi hanno accolto Fausto ed Elvin, prima coppia gay in Italia ad essersi sposata. Vogliono adottarmi: qui ancora è impossibile, ma andremo fino in fondo per i nostri diritti». Spuntano cartelli a favore del decreto Zan. «Ora e subito», invoca il popolo Lgbtqia+. «C’è ancora molto da fare, basti pensare che la Regione quest’anno non ha dato il patrocinio per il Pride - dice Maria Cristina Mochi, responsabile regionale Agedo e presidente del comitato Marche Pride -. Ma il primo cambiamento deve arrivare in famiglia: troppi genitori ancora faticano ad accettare un figlio gay». 

 

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Corriere Adriatico