Ancona, niente sconti alla movida: multa al party del Conero Golf Club

Ancona, niente sconti alla movida: multa al party del Conero Golf Club
ANCONA La chiusura tassativa era alle 3,30 della notte. Un quarto d’ora dopo i carabinieri si sono presentati per compilare un verbale da 50 euro perché c’era...

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ANCONA La chiusura tassativa era alle 3,30 della notte. Un quarto d’ora dopo i carabinieri si sono presentati per compilare un verbale da 50 euro perché c’era ancora gente all’interno del locale, benché la musica fosse stata staccata. Effetti collaterali della tolleranza zero che sabato a Sirolo ha toccato l’apice, in coda al Summer Season Opening in programma al Conero Golf Club.


Si sblocca il party al Golf Club esplode la gioia social: «Habemus festum»

Un evento attesissimo, che ha richiamato quasi tremila giovani nell’arco della serata e per questo è finito nel radar dei controlli, mai così fiscali in passato.
Nessuna pietà per la società organizzatrice, la Enjoy srl, sanzionata per non aver chiuso i battenti entro l’orario stabilito, anche se dalla dead-line era passata una manciata di minuti.
 
Chiaramente non è l’entità della contravvenzione a far discutere, ma il provvedimento in sé. Che, però, non può stupire, alla luce del pugno di ferro adottato dal questore Claudio Cracovia sin dal primo giorno in cui ha messo piede ad Ancona. Trionfano la sicurezza e il rispetto delle norme. Ma così il mondo del by night rischia di essere affossato da una serie di paletti e rigidità che, prima della tragedia di Corinaldo, erano sconosciuti. «Non contestiamo i controlli, tutt’altro, chiediamo solo un po’ di tempo per fare cultura sul territorio e abituare le persone al cambiamento», dice Alessandro Sartarelli, direttore artistico di E20 Divertenti che da oltre un decennio cura i party organizzati al Conero Golf Club. 
Il confronto 
Domani incontrerà il nuovo sindaco di Sirolo, Filippo Moschella, per un confronto sul tema della movida, tenuto conto che l’estate è nel vivo e altri appuntamenti sono in programma, a partire dal grande party di Ferragosto al Sottovento (nel comune di Numana). Si parlerà ovviamente anche della multa, accolta malissimo dalla società organizzatrice di eventi che a inizio giugno fu fortemente penalizzata dalla decisione del sindaco Moschella di revocare, a 48 ore dal party inaugurale al Conero Golf Club, l’autorizzazione rilasciata dalla precedente giunta comunale. Mancava il parere della commissione di vigilanza che, giorni dopo, a evento ormai annullato, si è espressa positivamente. «Abbiamo subito danni per quasi 100mila euro ma, nonostante i nostri avvocati ci abbiano consigliato di procedere contro il Comune di Sirolo, ad oggi abbiamo preferito rinunciare ad ogni forma di azione di risarcimento - aggiunge Sartarelli -. Ora è giusto vigilare sulla sicurezza, capisco che dopo Corinaldo le norme debbano essere applicate con più puntualità, ma vorremmo maggiore collaborazione da parte delle istituzioni che dovrebbero tutelare chi investe nel territorio, lo valorizza e fa sì che i giovani non debbano macinare centinaia di chilometri per andarsi a divertire in discoteca, strappandoli ai rischi della strada. Chiediamo un po’ di pazienza per intraprendere un percorso comune e dare tempo ai clienti di abituarsi al cambiamento, ricercando un compromesso che soddisfi tutte le parti». 
L’estate dei divieti non conosce latitudine. Da sud a nord, i controlli sono sempre più rigidi e inflessibili. La settimana scorsa anche a Palombina due chalet sono stati sanzionati perché le loro serate si sono protratte oltre l’orario stabilito in una spiaggia che viaggia a due velocità: gli operatori che ricadono sotto il comune di Ancona hanno l’obbligo di staccare la musica a mezzanotte (salvo deroghe), tranne il sabato fino alle 3, sempre nel rispetto del limite dei 70 decibel. Varcato il confine di Falconara, invece, i party in riva al mare possono andare avanti fino alle 3 per 4 notti alla settimana e per tutta la settimana di Ferragosto. Una disparità di trattamento che infastidisce gli operatori dorici. 
Tolleranza zero

Il giro di vite nei locali pubblici, inevitabile dopo la strage di Corinaldo, ha comportato più sicurezza ma anche un eccesso di burocrazia che, unita ai costi organizzativi sempre più elevati, rischia di soffocare la movida. Il Fargo Bar ha dovuto rinunciare a tutti gli eventi all’ombra del faro per colpa dello slittamento dei lavori di sistemazione dell’arco del Cardeto. Prima ancora, erano saltate una dietro l’altra la Notte Blu di Palombina, il Sangria Party di Posatora, il Cittadella Summer Festival, perfino la Festa della Birra a Torrette. Appuntamenti che fino a un anno fa si tenevano senza problemi. Poi qualcosa è cambiato, non nelle normative, ma nella loro applicazione. E se prima di Corinaldo, in buona fede, qualcuno chiudeva un occhio, adesso la tendenza è applicare la legge alla lettera. Senza sconti per nessuno. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico