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ANCONA - È uscito dall’appartamento che condivideva con altri connazionali attorno alle 19 di mercoledì e non è più tornato. Lo hanno trovato riverso attorno alle 4 di notte su una panchina di piazza del Crocifisso, agli Archi, a 100 metri dall’abitazione dove si appoggiava, in via Vasari 34. Per lui non c’è stato nulla da fare. È stato un malore a strappare alla vita Abdus Salam Sarker, bengalese di 48 anni e da tempo in Italia.
La solidarietà
Regolare sul territorio, con un permesso di soggiorno valido fino al 2031, è stato sempre impiegato come operaio ai cantieri navali, tra il bacino della Fincantieri e quello della Crn. Si era specializzato come stuccatore delle navi in costruzione. Negli ultimi mesi non stava lavorando e, per tirare avanti, capitava che a volte andasse a mangiare o a chiedere un aiuto nei locali delle associazioni benefiche.
La comunità
La notizia della sua morte è ieri mattina circolata nella comunità bengalese che vive agli Archi e dove il 48enne era molto conosciuto, essendo da quasi vent’anni nel capoluogo dorico. Lavoratore serio, non avrebbe mai avuto evidenti problemi economici. Si appoggiava in un appartamento di via Vasari 34, a centro metri da piazza del Crocifisso, quella casa che, forse, non è riuscito a raggiungere a causa del malore improvviso. Nell’abitazione vivono altri suoi connazionali, anche loro operai. Ieri mattina, un suo conoscente ha ritrovato le chiavi di casa proprio dietro la panchina dove si è consumato il dramma. Capitava che andasse a mangiare alla mensa di Padre Guido e che chiedesse vestiti alle associazioni benefiche, era noto, per esempio, ai City Angels. E non era raro, stando a quanto è stato possibile ricostruire, che a volte non tornasse a casa la notte, soprattutto dopo aver finito il turno a lavoro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico