Investiti 35 milioni in 8 anni ad Ancona ma le strade restano un incubo: siamo condannati alle buche?

Investiti 35 milioni in 8 anni ad Ancona ma le strade restano un incubo: siamo condannati alle buche?
ANCONA -  La media è ragguardevole: 3-4 milioni l’anno. Il record spetta al 2017 quando, grazie alla favorevole sentenza Longarini, il Comune investì...

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ANCONA -  La media è ragguardevole: 3-4 milioni l’anno. Il record spetta al 2017 quando, grazie alla favorevole sentenza Longarini, il Comune investì più di 9 milioni per gli asfalti. Poi si è proceduto a tamburo battente: altri 8 milioni nel triennio 2018-2020, due milioni e mezzo nel 2021 e 3,3 nel 2022, fino ai 4,5 milioni che verranno impegnati quest’anno per la cura dell’asfalto, suddivisi in cinque lotti da 900mila euro ciascuno. Tutto si può dire alla giunta Mancinelli, tranne che non investa nella manutenzione delle strade: in 8 anni, oltre 35 milioni. Tanti soldi. Ma sono stati spesi bene? 

 

 

 


Il dubbio


A guardare via Conca, che già necessita di un restyling intensivo a 5 anni di distanza dall’ultimo, il sospetto viene, anche se quella è un’arteria ad altissimo volume di traffico, percorsa ogni giorno da migliaia di auto e mezzi pesanti. Reggono bene, invece, i maxi restyling del viale della Vittoria, della Flaminia e di via Veneto, dove però sono stati eseguiti interventi strutturali, scavando fino a mezzo metro di profondità. Il problema è tutto il resto: decine di strade horror che non sono state affatto curate o, al contrario, sono state recentemente piallate, ma gli effetti sono svaniti (troppo) presto perché si è proceduto con manutenzioni soft.

Nel secondo caso, le buche sono ricomparse dappertutto perché le gettate di asfalto a freddo, a cui si fa ricorso per tamponare situazioni di pericolo, sono saltate con le piogge insistenti e le gelate. Quanto alle vie “dimenticate”, beh, la situazione si è semplicemente aggravata, com’è facile intuire. Il maltempo ha fatto da acceleratore a un problema atavico, quello dello stato in cui versano le strade del capoluogo. Di chi è la responsabilità? Certo le gare al super-ribasso non sono sinonimo di garanzia assoluta: quando le ditte arrivano ad aggiudicarsi gli appalti con un taglio del 25-30% del budget, il dubbio sulla perfetta esecuzione dei lavori o sulla qualità dei materiali utilizzati è lecito.

Ma questo è un nodo squisitamente italiano. Negli ultimi tempi il Comune ha posto più attenzione alla tipologia di opere che le imprese edili proponevano: ad esempio, in via del Castellano sono state adottate delle geostuoie per rinforzare il fondo stradale e garantire benefici anche in termini di durata. In altre strade, soggette a continue sollecitazioni per l’elevata mole di traffico e il passaggio di mezzi pesanti, sono state utilizzate delle speciali membrane bituminose fibrorinforzate, come in via Torresi, in via Primo Maggio o in via Vecchia del Pinocchio. Resta il fatto che tante altre strade versano in stato pietoso.

Via Palestro e via San Martino dimostrano come l’emergenza sia anche in centro, non solo in periferia, dove c’è chi si è divertito a contare 23 buche nel tratto di 2,1 km che collega Candia al Ghettarello. Voragini si sono aperte ovunque, in corso Carlo Alberto, in piazza Ugo Bassi, alle Palombare, alle Tavernelle. Via delle Grazie sembra ormai un tratturo. La città è diventata un cimitero di cerchioni, per quanti automobilisti sono finiti in buca: il Comune si prepara a una valanga di richiesta di risarcimenti danni. 


La stagione degli asfalti, comunque, ripartirà non appena le temperature lo consentiranno. Per il 2023 sono stati stanziati 4,5 milioni suddivisi in 5 lotti da 900mila euro ciascuno. Il primo riguarda via Conca (per 700mila euro) e via Colombo. Il secondo, parti di via I Maggio, via Scataglini e via Schiavoni. Con il terzo si interverrà nelle vie Antinori, Fabriano, Leoni, Macerata, Marchetti, Monte San Vicino e Verdi. Quarto lotto: parti di via Albertini e via Mamiani, le vie Fano, Marsigliani, Pasubio, Recanati e pezzi di via Scrima e via XXV Aprile.

Infine, il quinto lotto risanerà parti di via Brecce Bianche, via Di Vittorio, via Montacuto e via Panoramica, la strada della Madonnetta (dal Pinocchio al Fornetto) e tratti di via Poggio e via Zuccarini. Nella speranza che almeno questi interventi durino a lungo. 

 

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Corriere Adriatico