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ANCONA - Cinque mesi di sospensione. È il provvedimento cautelare preso dal Consiglio distrettuale di disciplina dell’Ordine degli Avvocati nei confronti di Gabriele Galeazzi, il legale anconetano travolto dall’inchiesta sulle vaccinazioni simulate al centro Paolinelli della Baraccola. La delibera è stata notificata ieri al professionista ai domiciliari dallo scorso 10 gennaio. Fino ad agosto non potrà esercitare la professione forense.
La decisione
Il procedimento era stato avviato dal Consiglio subito dopo la prima ordinanza cautelare fatta scattare dal gip Carlo Masini. La procura ha ipotizzato per Galeazzi i reati di peculato, falso e corruzione. Stando ai riscontri della Squadra mobile, sarebbe da annoverare nel cerchio dei procacciatori di clienti di no vax da portare all’infermiere Emanuele Luchetti. Persone disposte a pagare, sostiene l’accusa, fino a 500 euro per ottenere il Greenp pass in maniera fraudolenta. È da specificare che Galeazzi è l’unico, tra i presunti intermediari, a cui la polizia non ha sequestrato somme di denaro derivate da presunti episodi corruttivi.
Stando a quanto emerso, il professionista avrebbe fatto da collante tra Luchetti e quattro docenti che, però, non sarebbero mai arrivati all’hub vaccinale e allo stato dei fatti non ancora identificati.
La motivazione
L’altro presupposto richiesto dalla giurisprudenza è lo strepitus fori, il clamore portato dall’intera inchiesta, legata «a una materia estremamente sensibile come quella dell’emergenza pandemica e di attività fraudolente che in ultima analisi incidono su un tema di assoluta rilevanza e delicatezza, quale quello della corretta formazione e della pubblica fede delle certificazioni vaccinali». La sospensione è stata decisa all’unanimità.
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Corriere Adriatico