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ANCONA - Il Green pass scadeva a mezzogiorno e puntualmente l’agente di polizia penitenziaria è stato rimandato a casa, a metà del suo turno di lavoro. È successo sabato nella casa circondariale di Montacuto. A segnalare il fatto, Gianluca Scarano, vice segretario regionale del sindacato Uilpa.
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«Il collega non ha ancora potuto farsi il vaccino per motivi familiari, ma si sottopone regolarmente al tampone - spiega Scarano -.
«Siamo al paradosso - continua Scarano -. Gli avvocati e i familiari dei detenuti che possono entrare in carcere senza l’obbligo di esibire il Green pass, mentre i dipendenti no. Crediamo che in questo modo venga leso il diritto al lavoro». Il sindacato Uilpa è favorevole al certificato verde, ma chiede che si rivedano le regole perché «già soffriamo di una carenza cronica di personale, a Montacuto siamo in 120 su una pianta organica di 170. Ben venga il Green pass, è fondamentale - precisa Scarano - ma allora si dia la possibilità agli agenti di polizia penitenziaria di sottoporsi al tampone gratuito in modo da garantire la continuità del servizio».
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Corriere Adriatico