Il Green pass gli scade a mezzogiorno, agente della polizia penitenziaria mandato a casa a metà del suo turno di lavoro

Il Green pass gli scade a mezzogiorno, agente della polizia penitenziaria mandato a casa a metà del suo turno di lavoro
ANCONA -  Il Green pass scadeva a mezzogiorno e puntualmente l’agente di polizia penitenziaria è stato rimandato a casa, a metà del suo turno di lavoro....

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ANCONA -  Il Green pass scadeva a mezzogiorno e puntualmente l’agente di polizia penitenziaria è stato rimandato a casa, a metà del suo turno di lavoro. È successo sabato nella casa circondariale di Montacuto. A segnalare il fatto, Gianluca Scarano, vice segretario regionale del sindacato Uilpa.

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«Il collega non ha ancora potuto farsi il vaccino per motivi familiari, ma si sottopone regolarmente al tampone - spiega Scarano -. Sabato aveva comunicato ai superiori che il suo Green pass sarebbe scaduto a mezzogiorno. Sarebbe dovuto rimanere in servizio fino alle 16, ma è stato allontanato quattro ore prima proprio perché il tampone non copriva l’intera giornata». 


«Siamo al paradosso - continua Scarano -. Gli avvocati e i familiari dei detenuti che possono entrare in carcere senza l’obbligo di esibire il Green pass, mentre i dipendenti no. Crediamo che in questo modo venga leso il diritto al lavoro». Il sindacato Uilpa è favorevole al certificato verde, ma chiede che si rivedano le regole perché «già soffriamo di una carenza cronica di personale, a Montacuto siamo in 120 su una pianta organica di 170. Ben venga il Green pass, è fondamentale - precisa Scarano - ma allora si dia la possibilità agli agenti di polizia penitenziaria di sottoporsi al tampone gratuito in modo da garantire la continuità del servizio». 

 

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Corriere Adriatico