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ANCONA - La telefonata di Gianni Morandi arriva improvvisa nel pomeriggio. «Ciao sono Gianni, chiamo da Sanremo». Martina Sulpizi, incontrandolo all’Ariston, gli aveva consegnato il giorno prima una lettera con un invito su cui c’era scritto Ancona.
A rispondere al telefono c’è Valerio Vico, uno degli eredi degli “impresari del rock” di Ancona, Sulpizi e Vico, che lanciarono Gianni negli anni d’oro.
«Ho visto il messaggio che mi avete mandato - continua il cantante -. Mi avete invitato a cena a mangiare il brodetto come ai bei tempi! E’ vero, vengo ad Ancona il 25 marzo per il mio concerto e mi farebbe proprio piacere stare insieme. Venite da me in camerino il pomeriggio, facciamo due chiacchiere, ma il brodetto un’altra volta… non ce la faccio a venire a cena dopo il concerto: si fa troppo tardi e voglio rientrare. Non abbiatene a male, ci tengo davvero».
«Ne avrà di cose da fare, di interviste e foto da concedere – commenta Valerio Vico - eppure si è ricordato di Ancona e dei nostri genitori. Gianni è proprio una gran bella persona». Un quarto d’ora al telefono: alla fine, Valerio ha fatto i complimenti a nome di tutti per come Morandi conduce questo Festival.
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