Febbre, mascherine e assembramenti. Scuola, caos totale sulle misure

Febbre, mascherine e assembramenti. Scuola, caos totale sulle misure
ANCONA A due settimane dalla riapertura delle scuole mancano ancora le linee guida. Domani il Cts diffonderà nuove indicazioni su come gestire l’emergenza...

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ANCONA A due settimane dalla riapertura delle scuole mancano ancora le linee guida. Domani il Cts diffonderà nuove indicazioni su come gestire l’emergenza all’interno delle classi. Ma intanto regna il caos e la preoccupazione da parte delle famiglie. 


Mascherina in classe, per ora c’è un solo punto fermo: sotto i sei anni non c’è obbligo di mascherina. Ma questa era una disposizione già nota e attuata a livello nazionale in tutti gli ambienti. E per gli altri? «Stante le ultime disposizioni del Comitato tecnico scientifico, dovrebbero essere indossate solo se nelle aule non c’è l’adeguato distanziamento – afferma Francesco Maria Orsolini, preside del liceo Artistico Mannucci – ma siamo in attesa di ricevere ulteriori indicazioni in merito». Il problema, infatti, potrebbe presentarsi nelle scuole elementari. «Ci rendiamo conto che far indossare la mascherina per cinque ore consecutive ad un bambino di 7 anni non è così semplice – spiega l’assessore alla pubblica istruzione Tiziana Borini – dal mio punto di vista, se in aula c’è il giusto distanziamento, la mascherina può anche essere tolta». Infatti le attuali linee prevedono che in posizione statica, e mantenuto il metro di distanza all’interno dell’aula, la protezione può essere allontanata. Un altro punto controverso: termoscanner all’ingresso. Si è parlato anche di effettuare la misurazione della temperatura corporea tramite termoscanner all’ingresso degli istituti. Anche se alla fine il peso di garantire ogni giorno la buona salute dell’alunno dovrebbe ricadere sulla famiglia.
 

«Impossibile – dice l’assessore Borini – ci vorrebbe troppo tempo. Al momento l’indicazione del Cts prevede la misurazione della temperatura in casa prima di recarsi a scuola. Serve una sorta di patto con le famiglie, in cui tutti ci impegniamo a rispettare in toto il protocollo». E in caso di sintomi influenzali in classe? L’operatore scolastico dovrà avvertire il referente scolastico che, a sua volta, si metterà in contatto con la famiglia dello studente. Nel frattempo lo studente verrà condotto in una stanza isolata dove sarà sottoposto a misurazione della temperatura. Se supera i 37,5°, e manifesta sintomi da Covid, la famiglia dovrà contattare il triage telefonico e attivare il protocollo per l’effettuazione del tampone. In caso di positività si procederà con il contact tracing. Se nella stessa classe dovessero risultare positivi più studenti, si attiverà la didattica a distanza. Qualora i casi di Covid nello stesso istituto dovessero risultare numerosi si dovrà valutare se trattare la situazione come focolaio. La ricreazione Il momento dell’intervallo di metà mattinata andrà gestito in maniera più opportuna.


«Le scuole necessitano di personale aggiuntivo - continua l’assessore Borini – anche per far sì che durante la ricreazione non si creino assembramenti. Gli alunni, ad esempio, si recheranno in bagno uno alla volta rispettando il distanziamento interpersonale». «Durante certi mesi dell’anno si sfrutteranno maggiormente gli spazi esterni – auspica il professor Orsolini – e nel frattempo le aule verranno opportunamente ventilate. Cercheremo di fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per evitare che si creino assembramenti durante la pausa o al cambio dell’ora». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico