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ANCONA - L’imbuto dei tempi d’attesa per gli esami diagnostici nel sistema sanitario pubblico spinge gli utenti a virare verso strutture private. Crescono le testimonianze di pazienti che faticano a prenotare una prestazione nei tempi congrui all’esame richiesto. E quando riescono a fissare la data, c’è pure il rischio che venga posticipata in seconda battuta per mancanza di personale tecnico. E’ successo a K. C., una 29enne di Osimo, che ha voluto raccontare la sua storia al Corriere Adriatico.
Il nodo del personale
La giovane mamma da circa 12 anni ha iniziato a soffrire di epilessia. Patologia a seguito della quale è stata presa in cura dal Centro Epilessia dell’ospedale regionale di Torrette. «Una volta all’anno devo sottopormi ad un elettroencefalogramma per tenere sotto controllo la situazione - racconta la ragazza -.
Lo slittamento
Il problema dell’assenza di personale tecnico, infatti, era stato evidenziato anche dal capo della Direzione medica di Torrette, il dottor Leonardo Incicchitti: «C’è una criticità sui tecnici di radiologia che gestiscono le apparecchiature, ne servirebbero di più» aveva espressamente riferito il medico. La 29enne osimana tra gennaio e febbraio di quest’anno ha già avuto altre due crisi epilettiche. E’ preoccupata che la sua patologia possa peggiorare ulteriormente e quindi ha bisogno di farsi controllare con una certa urgenza. «Ho chiamato anche per fare una risonanza magnetica - spiega - mi hanno messo nel 2025. Sennò, se voglio farla prima, mi hanno detto di andare privatamente». Una situazione che ha gettato la donna nel più completo sconforto. «A questo punto - sospira - sto pensando di fare anche l’elettroencefalogramma a pagamento».
Questa è la terza storia che, solo nel giro di due giorni, alcuni cittadini si sono sentiti di raccontare al Corriere Adriatico. E purtroppo sono tutti casi accomunati da un minimo comune denominatore: la difficoltà del sistema pubblico sanitario nell’espletare servizi nei tempi previsti. L’altro giorno una 62enne di Castelfidardo ha dovuto rinunciare a prenotare una Tac all’ospedale di Torrette perché non ha trovato posto nemmeno entro un anno. E prima ancora una 60enne operata per un tumore al seno, dopo 181 telefonate in un giorno, non è riuscita a prendere la linea dell call center per fissare una mammografia. Ha ritentato il giorno successivo e per fortuna è riuscita nell’intento. Ma che fatica.
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Corriere Adriatico