ANCONA - Nel maggio 2016 era stato arrestato assieme a un suo amico minorenne in piazza Malatesta dopo aver pestato un 60enne, “colpevole” di aver preso le difese...
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Il giudice Paolo Giombetti, a novembre dello stesso anno, aveva condannato il ragazzo a un anno di reclusione per le lesioni inflitte al 60enne, Giuseppe Maria Honorati, colpito con calci e pugni. La pena sospesa era condizionata al pagamento di una provvisionale di 10mila euro alla vittima, parte civile attraverso l’avvocato Settimio Honorati. Chiuso quel procedimento, ne è partito un altro. Questa volta a parti ribaltate: il 60enne sul banco degli imputati con l’accusa di lesioni. E Isopi, sostenuto dall’avvocato Antonella Devoli, parte civile per essere stato colpito – sosteneva l’accusa – con la catena della bicicletta che il 10 maggio 2016 aveva portato Honorati in piazza Malatesta.
Ieri mattina, in tribunale, è terminata anche la seconda tranche di una vicenda che sembra essere infinita. Il 60enne è stato assolto dal giudice Elisa Matricardi perché il fatto non costituisce reato.
Anche il pm in udienza, la dottoressa Francesca Sbriccoli, aveva chiesto l’assoluzione per l’imputato, sostenendo durante la requisitoria che, anche se fosse stata usata la catena contro Isopi, sarebbe stato per difendersi dalle lesioni subite. Dunque, Il 21enne – che all’epoca dei fatti era stato etichettato come un baby bullo – rimane a bocca asciutta. Con l’assoluzione dell’imputato, non riceverà alcun risarcimento del danno. «Sono contento – ha detto Giuseppe Maria Honorati - per il risultato ottenuto. Ho sempre confidato che potesse essere questo l’esito. La verità è venuta fuori». Ma la diatriba giudiziaria non è finita qui. Davanti al giudice Tiziana Fancello è cominciato lo scorso lunedì un ulteriore processo che vede imputato il 21enne per il presunto lancio di sassi contro l’appartamento dove vive la suocera di Honorati. Anche questo episodio, come le lesioni, risale al primo pomeriggio del maggio 2016. Stando a quanto ricostruito, tutto era nato perché la suocera del 60enne – residente in piazza Malatesta – aveva visto Isopi e un suo amico infastidire un’invalida. L’anziana si era rivolta ai giovani per redarguirli e – come raccontato sempre da lei – in tutta risposta aveva ricevuto dei sassi contro la finestra. Spaventata, aveva chiamato la figlia che, a sua volta, aveva allertato il marito Honorati.
Arrivato in piazza Malatesta, era stato aggredito e gettato a terra dai due amici. Diversa la versione del 21enne: Honorati avrebbe preso la catena della sua bicicletta per stringerla attorno al collo del ragazzo, poi finito al pronto soccorso con una prognosi di 5 giorni per delle ecchimosi a livello della gola. Alle cure dell’ospedale era dovuto ricorrere anche il 60enne, con ferite guaribili in non meno di 20 giorni. Le motivazioni dell’ultima sentenza saranno leggibili entro un mese e mezzo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico