Le lunghe notti dei tassisti: «Che rischi dietro quelle facce pulite. A volte si guida con la paura»

Le lunghe notti dei tassisti: «Che rischi dietro quelle facce pulite. A volte si guida con la paura»
ANCONA - Tassisti in trincea costretti ad affrontare le difficoltà della crisi pandemica e le paure per le conseguenze di un lavoro rischioso, soprattutto in una zona come...

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ANCONA - Tassisti in trincea costretti ad affrontare le difficoltà della crisi pandemica e le paure per le conseguenze di un lavoro rischioso, soprattutto in una zona come quella della stazione ferroviaria. Caricare un cliente in macchina può essere per molti l’inizio di un incubo. Lo racconta Manuel Giacomucci, che ha visto alcuni dei suoi colleghi subire violenze, rapine e aggressioni.

 

«Se ti capita di non essere pagato puoi ritenerti fortunato di questi tempi. Qualche anno fa dei delinquenti hanno legato un mio collega per portargli via i soldi e, in un’altra occasione, un tassista che conosco è stato costretto a girare tutta la notte in macchina con un uomo che lo minacciava con un’arma». 

Le incognite 

Esperienze che segnano e che possono essere affrontate ed evitate solo con l’esperienza. «Ancona non è una città grande, eppure bisogna stare svegli. È importante capire chi si ha davanti. È capitato una volta che ho accettato una persona per una corsa. Mi aveva chiesto di portarlo a Falconara. Aveva il viso pulito, sembrava un uomo per bene. Poi, una volta in macchina, ha iniziato a dare in escandescenze. Dava dei colpi nell’abitacolo, tirava cazzotti e urlava come un pazzo. A quel punto l’unica cosa che ho potuto fare è accostare e farlo scendere immediatamente. Naturalmente non mi ha pagato ma meglio stare senza soldi che rischiare la vita». 

I pericoli

Quella di piazza Rosselli è una zona sempre più deserta e, si sa, dove c’è vuoto c’è degrado. Chi però deve lavorare di notte è costretto a restare e a sopportare questo genere di cose. «Gli ubriaconi che girano qui intorno sono il problema minore. Non danno fastidio, certo, non è un bello spettacolo ma non creano troppi problemi. Vero è che tra Ancona e Falconara si vede di tutto: spacciatori, prostituzione e violenza». Quello del tassista, insomma, è un mestiere rischioso «e che va fatto con la testa. Ci sono anche due donne ad Ancona che fanno questo lavoro. Per loro l’attenzione è ancora più importante». Mentre Manuel è in attesa di nuovi clienti davanti all’ingresso della stazione, si avvicina un suo collega che fa base a Jesi. «La situazione non è così male, ma ci sono lo stesso zone degradate. Fra di noi parliamo molto, ci confrontiamo e sappiamo come comportarci in certi casi. Non conviene mai reagire se ci si trova in certe situazioni perché si fa solo peggio. L’unica cosa da fare è fermare l’auto, aprire la porta e far scendere immediatamente la persona». 
Gli agenti della polizia ferroviaria presidiano come possono il territorio per contenere quanto più possibile la delinquenza. Ma non sempre finisce bene. Qualche giorno fa, proprio alla stazione di Ancona, un senzatetto voleva salire a bordo del treno senza Green Pass e mascherina. 


L’uomo è stato bloccato dagli agenti della Polfer chiamati dal personale di bordo ma, all’opposizione del divieto, ha reagito con violenza. Si è scagliato contro i poliziotti mandandoli all’ospedale. Prima ne ha schiaffeggiato uno e poi ha preso a calci l’altro. Entrambi sono finiti al pronto soccorso di Torrette. L’uomo, sottoposto a controllo, era risultato in totale stato di ubriachezza.

 

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Corriere Adriatico