OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - Palestre, sale da gioco, supermercati, discoteche, ma anche piscine, centri estetici e bar. Per molte il Green pass era un optional: delle 35 maxi multe elevate ai danni di 23 attività commerciali, 10 hanno riguardato proprio il mancato rispetto della normativa sull’obbligo del certificato verde per dipendenti e clienti. In tutto, sono stati segnalati 26 soggetti all’autorità amministrativa e sanitaria. In più, sono stati effettuati sequestri per circa 180mila euro relativamente ad altre irregolarità di carattere amministrativo e igienico-sanitario.
È il bilancio dell’attività svolta dai carabinieri del Nas di Ancona nell’ambito della provincia dorica. I controlli hanno interessato oltre 160 esercizi commerciali ed erano incentrati sul rispetto dell’obbligo del Green pass per l’accesso non solo a determinate categorie di attività e servizi, ma anche ai luoghi di lavoro.
Nel mirino sono finite anche farmacie e ambulatori di analisi della provincia. I militari hanno ispezionato 32 strutture e hanno sanzionato quattro gestori, contestando cinque violazioni amministrative per un importo complessivo di oltre 11mila euro. Nell’ambito dei controlli gli specialisti del Nas di Ancona hanno accertato come non tutte le farmacie o gli ambulatori di analisi attuavano in modo corretto le disposizioni relative alle modalità di esecuzione dei tamponi molecolari anti-Covid e dei test rapidi.
L’attività congiunta dei militari del Nas e della Compagnia dei carabinieri di Ancona, inoltre, nella scorsa settimana ha puntato i riflettori su bar, ristoranti e attività di ristorazione del capoluogo. In un blitz all’interno di un minimarket di via Flaminia, a poco distanza dalla stazione ferroviaria, gestito da un cittadino nigeriano sono stati pizzicati due clienti che non rispettavano le disposizioni contro la diffusione del contagio: uno faceva spesa nel locale senza indossare la mascherina, l’altro consumava una bevanda alcolica seduto al tavolino, nonostante fosse sprovvisto del Green pass.
Entrambi gli avventori hanno ricevuto una multa da 400 euro a testa, ma è stato punito anche il titolare del negozio: sanzione del medesimo importo e chiusura dell’esercizio commerciale per 5 giorni. Nei giorni scorsi i sigilli erano scattati anche in un bar di corso Carlo Alberto e in un fast food di piazza Ugo Bassi: nel primo caso era stato trovato un cliente senza Green pass seduto ad un tavolo interno a bere una birra, nell’altro un avventore che aveva ordinato da mangiare senza mascherina. Entrambe le attività, ispezionate dai carabinieri, erano state chiuse per 5 giorni.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico