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ANCONA Sulla porta di ingresso sono appesi i cartelli “vendesi” e “affittasi”. L’immagine plastica di un addio. Quello di Lievito Mare, sulla banchina Nazario Sauro all’ingresso del porto. La titolare Martina Fiscaletti aveva stipulato un contratto con il proprietario Simone Boari (Rosa) per averlo in gestione: contratto ora rescisso e le saracinesche caleranno ufficialmente il 30 agosto.
«Non valeva più la pena fare tanti sacrifici», alza le braccia Fiscaletti: «Ho un’altra attività che va molto bene (il Corner Caffè di piazza Ugo Bassi, ndr) e ho deciso di concentrarmi su quella». Ma perché non valeva più la pena? La risposta è semplice: «Al porto c’è pochissima gente, ormai non va più nessuno - l’amara realtà -. Non è stato organizzato nessun evento, le macchine non possono entrare: così non si attirano le persone. Lavoravamo solo con i dipendenti di Fincantieri e non era sufficiente. Perché alzarsi ogni giorno alle 5 di mattina se non ne vale la pena?». Domanda più che lecita. E non è l’unica, Fiscaletti, a chiedere all’amministrazione maggior attenzione alle attività del porto antico, che senza l’assist del Comune sugli eventi, possono fare ben poco. Anche gli altri ristoratori della zona hanno lanciato, ieri sulle nostre pagine, lo stesso appello. La Festa del Mare è un inizio, ma da sola non basta.Corriere Adriatico