Ancona, aggredisce la moglie in casa. Due colpi di cacciavite alla schiena, salva per miracolo

Sul luogo dell'aggressione 118 e Croce Rossa
ANCONA - Un litigio furioso. Poi la violenza. Due fendenti alla schiena con un cacciavite, il secondo più profondo, tanto da perforarle un polmone. Le urla di dolore, tanto...

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ANCONA - Un litigio furioso. Poi la violenza. Due fendenti alla schiena con un cacciavite, il secondo più profondo, tanto da perforarle un polmone. Le urla di dolore, tanto sangue. E le grida di spavento dei figli che erano in casa e hanno assistito all’aggressione. Sarebbe stato uno di loro ad afferrare il telefono e chiedere aiuto. Sul posto sono piombate le pattuglie di polizia e carabinieri. Quando sono entrati in casa, hanno trovato la donna stesa sul letto della sua camera. Faticava a respirare, ma era cosciente. Accanto a lei, i quattro figli, terrorizzati. In casa c’era anche il marito. Gli agenti intervenuti nell’appartamento l’hanno subito ammanettato e portato via. La moglie, invece, è stata trasferita d’urgenza al pronto soccorso di Torrette, mentre veniva assistita dal personale del 118, intervenuto con l’automedica e un’ambulanza della Croce Rossa.


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La 45enne d’origine tunisina, ma da tempo residente ad Ancona, è viva per miracolo perché i fendenti sono arrivati in profondità, provocandole uno pneumotorace e la perdita di molto sangue. Ora è ricoverata all’ospedale regionale: le sue condizioni sono stabili, ma in prognosi riservata. Sul marito, anche lui tunisino, non ancora cinquantenne, sono in corso le procedure d’arresto. Il violento litigio è scoppiato nel primo pomeriggio di ieri in via Maestri del Lavoro. Sembrava una tranquilla domenica, ma attorno alle 15 il silenzio del condominio è stato squarciato dalle grida che provenivano dall’appartamento in cui vive la coppia di nordafricani insieme a quattro figli. Non sono ancora chiari i motivi della paurosa lite, dovuta forse alla gelosia dell’uomo che, accecato dall’ira, al culmine di una discussione con la moglie dai toni sempre più accesi, ha perso la ragione: avrebbe afferrato un oggetto appuntito, a quanto pare un cacciavite o un punteruolo, e l’avrebbe colpita alla schiena. I primi riscontri parlano di un paio di fendenti, uno particolarmente profondo, tanto da raggiungere un polmone. Poi le sirene dei soccorsi e l’irruzione in casa delle forze dell’ordine che ora stanno ricostruendo con precisione dinamica e ragioni dell’aggressione.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico