Diffamazione, Salvatelli ritira una querela: «L’imprenditore coinvolto ha chiesto scusa»

Diffamazione, Salvatelli ritira una querela: «L’imprenditore coinvolto ha chiesto scusa»
Diffamazione, Salvatelli ritira una querela: «L’imprenditore coinvolto ha chiesto scusa»
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Domenica 12 Maggio 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 15:25

PORTO SAN GIORGIO Si è conclusa con la remissione di querela da parte dell’ex vicesindaco sangiorgese Lauro Salvatelli, la vicenda giudiziaria che ha visto condannato con decreto penale un imprenditore sangiorgese reo di avere diffamato tramite i social l’esponente di FdI, quando lo stesso era ancora parte della giunta Vesprini.

«Ho ritirato la querela solo verso uno dei due soggetti indagati e condannati con decreto penale perché responsabili della pubblicazione di post diffamatori nei confronti della mia persona», spiega Salvatelli, il quale, per il tramite del suo legale, l’avvocato Andrea Agostini, aveva deciso di sporgere formale querela, solo qualche tempo dopo la sfiducia firmata dal sindaco Vesprini e notificatagli a settembre dello scorso anno, nei confronti di due sangiorgesi, per una vicenda che aveva finito quasi per travolgere, suo malgrado, tanto la persona quanto il ruolo da assessore dopo essere stato preso di mira da post e commenti con accuse ritenute dalla magistratura infondate.

«Ho accettato le scuse dell’imprenditore - prosegue Salvatelli - che è stato tratto in inganno dai video e dalle dichiarazioni di un’altra persona che per mesi, sui social, ha invece portato avanti una campagna denigratoria nei miei confronti quando rivestivo l’incarico di assessore ai Lavori pubblici e che per questo motivo è stata condannata per il reato di diffamazione.

Purtroppo i social, se non utilizzati e fruiti correttamente, possono trasformarsi in uno strumento feroce di delegittimazione di una persona e del suo lavoro contribuendo a diffondere menzogne, a distorcere la realtà e, nei casi più gravi, anche a propagare menzogne. L’impressione è che sia stato messo in atto un preciso disegno, anche da parte di una o più componenti politiche della città, finalizzato a screditare o sminuire il mio operato come assessore con l’obiettivo di arrivare alla mia sostituzione in giunta. Non è certo bello essere diffamati, a maggior ragione quando si sta svolgendo con passione e dedizione un compito istituzionale».

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