Cerreto d'Esi, Titti uccisa nel letto con 43 coltellate: niente abbreviato, l’ex rischia l’ergastolo

Scintille prima dell’udienza: il nipote di Concetta contro Panariello

Titti uccisa nel letto con 43 coltellate: niente abbreviato, l’ex rischia l’ergastolo
Titti uccisa nel letto con 43 coltellate: niente abbreviato, l’ex rischia l’ergastolo
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 15 Maggio 2024, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 11:27

CERRETO D’ESI - L’abbreviato non è stato ammesso: Franco Panariello deve affrontare la Corte d’Assise per difendersi dall’accusa di aver ucciso l’ex moglie, Concetta Marruocco, con 43 coltellate, mentre lei stava dormendo nel suo letto. Il processo partirà il 21 giugno. L’istanza di accedere al rito alternativo, chiesta dal difensore Ruggero Benvenuto, è stata rigettata ieri mattina dal gup Francesca De Palma: il reato contestato è potenzialmente da ergastolo, il 55enne non può dunque beneficiare di sconti di pena.

Le contestazioni

L’accusa è omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela (la coppia aveva da poco avviato un percorso di separazione) e dalla minorata difesa della vittima, colpita nel letto dell’abitazione di via don Pietro Ciccolini, a Cerreto d’Esi, mentre nell’altra stanza c’era la figlia minorenne della coppia.

Si è costituita parte civile con l’avvocato Andrea Nobili. Lo stesso ha fatto un altro figlio e la sorella di Titti, Raffaela, con il legale Giuseppe Villa. A partecipare al processo saranno anche tre associazioni per i diritti delle donne, tra cui il centro anti-violenza Artemisia di Fabriano a cui l’infermiera uccisa si era rivolta per uscire dall’incubo domestico. Titti, infatti, aveva sporto denuncia per maltrattamenti contro Panariello. Il processo è ancora in corso: per la procura l’operaio non avrebbe solo vessato l’ex moglie, ma anche la figlia minorenne.

La tensione

Prima dell’udienza, ci sono state scintille sul ballatoio del tribunale. All’arrivo di Panariello (in carcere dallo scorso 14 ottobre, giorno del delitto), sono esplosi momenti di tensione con il nipote di Titti che ha cercato di raggiungerlo. Ci sono stati insulti e urla. La bagarre ha coinvolto anche l’avvocato Benvenuto, intervenuto per non far avvicinare il nipote dell’infermiere al suo assistito. «Dopo quello che abbiamo passato» ha detto il nipote all’intervento della Polizia Penitenziaria. La furia omicida (Panariello è reo confesso) era esplosa quando sul 55enne pendeva l’ordine di non avvicinarsi a moglie e figlia. Di notte, partendo da Fabriano, aveva raggiunto Cerreto d’Esi e aggredito Titti sul letto con 43 fendenti, di cui 3 fatali. Alla figlia: «Chiama i carabinieri, ho fatto un casino». Di lì, l’arresto. «Si è trattato di un omicidio efferato, alle 3 di notte non si va a casa di qualcuno per chiedere un chiarimento. Panariello aveva organizzato il delitto» ha detto l’avvocato di Artemisa, Cesira Carnevali. La premeditazione, però, non è stata contestata.

«L’istanza di abbreviato - ha detto Benvenuto - potrà comunque essere utile nel caso in futuro ci sia un’ulteriore modifica normativa». La difesa aveva chiamato in causa anche la Corte Costituzionale sulla natura del vincolo affettivo: se il divorzio, al momento del delitto, fosse stato già effettivo, Panariello avrebbe potuto accedere all’abbreviato.

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