All’inizio TikTok è nato come il social della Generazione Z.
Ora per la varietà e profondità di alcuni contenuti sembra poter parlare anche ad altre fasce di popolazione. La domanda è a chi vuole parlare la piattaforma nel prossimo futuro. A rispondere è Luana Lavecchia, 30 anni, formazione universitaria alla Luiss, anno di laurea 2017 in relazioni internazionali, e ora Public Policy & Gov’t Relations Manager, Italy at TikTok. «TikTok parla da sempre a tutti, e il suo funzionamento ruota intorno alla creazione e fruizione dei contenuti degli utenti, indipendentemente dall’età. Unico denominatore comune: ispirare creatività e intrattenere. Certo, come ogni nuova piattaforma digitale, all’inizio il pubblico era prevalentemente composto dai più giovani ma da diverso tempo la piattaforma parla a una sua generazione, ossia la Gen.T. (Generazione T, ndr)».
LA COMMUNITY
D’altra parte la piattaforma, che nella fase iniziale era diventata famosa soprattutto per i balletti che gli adolescenti e non postavano in continuazione, funziona sulla base dei contenuti e non sulla base del numero di follower o fama del creator come gli altri social network. «Fenomeni come #BookTok, #CinemaTok, #ImparaConTikTok, #ArteperTutti - continua Lavecchia - rappresentano evidenze incontrovertibili sul potere che la Gen.T ha nella creazione di fenomeni dal basso e di come al centro di tutto ci sia il desiderio di scoprire intrattenendosi, e di sentirsi parte di una community che condivide le stesse passioni o interessi». Proprio in questo senso sono nati canali di grande successo dedicati alla divulgazione scientifica, dai professori come V.
I FOCUS
Molte di queste passioni fino a poco fa erano relegate a banchi di scuola, università o manuali monotematici. Sembra che TikTok possa avere un ruolo sempre più attivo nella formazione delle persone, specie i ragazzi che vengono da due anni di Dad. Stesso discorso vale per i molti i profili che hanno come focus quello di recensire libri in uscita o classici. Un successo della commistione tra uno strumento classico, statico e rigido come quello del libro e un social network dinamico e veloce come TikTok. Un ponte con le nuove generazioni, e non solo. «Se da sempre i libri hanno la capacità di intrattenere, gli utenti hanno iniziato, in maniera spontanea a marzo 2020, a coniugare il classico piacere della lettura con le caratteristiche tipiche della piattaforma, sfruttando suoni e trend per creare contenuti in grado di far conoscere e riscoprire novità o classici della letteratura con un linguaggio tutto nuovo» sottolinea ancora la manager di TikTok. Insomma il linguaggio classico che si è fatto digitale in modo armonico. Nello “scrollare” con il pollice sullo schermo, è facile incontrare recensioni di libri, così come vere e proprie Live di letture di gruppo. «È proprio così- conclude Luana Lavecchia, acuta osservatrice dei fenomeni italiani - una community che continua a crescere grazie a un passaparola fatto di contenuti originali non solo dagli appassionati di lettura, ma anche da chi i libri li scrive o da chi li pubblica creando un circolo virtuoso di interlocutori che si stimolano a vicenda».