Presunta combine in Savona-Teramo
Il presidente Campitelli non parla

Presunta combine in Savona-Teramo Il presidente Campitelli non parla
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Venerdì 19 Giugno 2015, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 12:27
CATANZARO - Presidente in silenzio, questa la soluzione scelta dal massimo dirigente del Teramo relativamente all'indagine sulla presunta combine della partita di Savona. Il presidente del Teramo calcio, Luciano Campitelli, ascoltato in Questura a Catanzaro nell'ambito della seconda tranche dell'inchiesta della Dda sul calcioscommesse in riferimento alla presunta combine della gara Savona-Teramo, si è avvalso della facoltà di non rispondere perchè l'autorità giudiziaria territorialmente competente per i reati che gli vengono contestati non sarebbe quella di Catanzaro. Tanto che il suo legale, così come quello del ds della società Marcello Di Giuseppe, starebbe già preparando gli atti per richiedere lo spostamento della competenza ad altra sede.



Le precisazioni sulla strategia difensiva messa in atto oggi dall'avvocato Renato Borzone sono affidate ad un comunicato stampa pubblicato sul sito web della società biancorossa. Il legale sottolinea come «il presidente Campitelli, giunto a Catanzaro per rispondere all'interrogatorio, ha compreso, nella fase iniziale dello stesso, che i fatti ipotizzati nei suoi confronti, peraltro del tutto infondatamente, non sono riferibili a condotte realizzate nella giurisdizione di competenza dell'autorità giudiziaria di Catanzaro».



Da qui la richiesta di chiedere lo spostamento della competenza davanti al «giudice naturale», di fronte al quale il legale assicura che Campitelli risponderà a tutte le domande. «In tale situazione - continua il comunicato - il presidente Campitelli ha potuto solo rendere una dichiarazione di riserva a rispondere solo davanti al giudice naturale, ribadendo però in tale dichiarazione la propria assoluta estraneità ai fatti, l'impossibilità dell'esistenza di conversazioni telefoniche che lo riguardino e che possano confermare l'ipotesi di accusa nei suoi confronti, la singolarità del riferimento ad incontri in date in cui non era presente a Savona, ma si trovava dimostrabilmente a Teramo, la convinzione di aver sempre posto in essere condotte trasparenti e leali, lecite sia dal punto di vista sportivo che penale».



«In attesa delle decisioni degli organi processuali sulla determinazione della competenza territoriale - si conclude nella nota - la difesa rappresenta che, pur comprendendo l'ansia e le aspettative della stampa e della pubblica opinione per la vicenda, e pur ribadendo l'assoluta innocenza del presidente Campitelli, non sembra opportuno istituire processi mediatici paralleli alle competenti sedi giudiziarie, nel rispetto, dunque, sia delle prerogative degli organi inquisitori che della difesa».
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