Samb, Francesco Angelini risponde ai tifosi dopo lo striscione di protesta: «Nessun passo indietro, voglio dimostrare con i fatti di meritarmi la fiducia»

Samb, Angelini risponde ai tifosi dopo lo striscione di protesta
Samb, Angelini risponde ai tifosi dopo lo striscione di protesta
di Luca Bassotti
3 Minuti di Lettura
Martedì 6 Giugno 2023, 19:08 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 20:14

SAN BENEDETTO «Nessun passo indietro e non cambia niente. Vado avanti per la mia strada, sperando di poter chiudere definitivamente la trattativa con Renzi e così potrò presentare il mio progetto per la Samb. Dovrò dimostrare con i fatti di meritarmi la fiducia dei tifosi». È la reazione dell’imprenditore monegasco, Francesco Angelini, al duro striscione che è stato esposto dalla Curva Nord Massimo Cioffi al porto di San Benedetto, nella notte tra lunedì e martedì, e nel quale campeggiava la scritta “Se non l’hai capito, a San Benedetto non sei gradito – Angelini fuori dai c…”. Un messaggio piuttosto eloquente quello degli ultras che hanno ribadito il loro mancato gradimento nei confronti del 52enne imprenditore originario di Montedinove che sta sviluppando una trattativa con Roberto Renzi per rilevare la Samb.  Un rifiuto per Angelini, da parte dei tifosi, che era stato espresso, nei giorni scorsi, sui social e che ora è stato ancora più esplicito attraverso l’esposizione dello striscione. Così come era accaduto nello scorso marzo nei confronti dell’imprenditore romano Valerio Antonini che era interessato ad acquistare la Samb. Anche in quella circostanza uno striscione degli ultras fece capire il mancato gradimento nei suoi confronti e così Antonini, complice anche il fatto che Renzi non gli aveva ancora mostrato il bilancio del club rossoblù, fece un passo indietro e così rilevò il Trapani.

«Non mi conoscono»

«È normale che la reazione dei tifosi fosse questa con tutte le batoste che hanno dovuto subire, e poi non mi conoscono – dice Angelini -. Tocca a me dimostrare quello che so fare e guadagnarmi la fiducia.

Ci metto ancora più forza e vedrete che farò le cose concrete una volta che avrò concluso la trattativa con Renzi». Quindi si fa tutto in salita il cammino di Angelini, soprattutto quando non si ha dalla propria parte il consenso della tifoseria che è invece proiettato nei confronti del progetto messo in piedi da Vittorio Massi attraverso la trasformazione del titolo sportivo del Porto d’Ascoli, almeno per ora, in San Benedetto calcio.

Vicenda quote

Intanto in queste ore Angelini ed il misterioso amministratore unico che gestirà, per conto dello stesso imprenditore monegasco, il club rossoblù contatteranno i loro professionisti per capire meglio come sviluppare la vicenda del pignoramento delle quote della Samb da parte della società Gruppo Tempo che vanta un credito di 224 mila euro con la Garigliano Immobiliare, la quale controlla il 90 per cento della Samb. Poi Angelini riferirà a Renzi come perfezionare la questione visto che si tratta dell’ultimo dettaglio da mettere a posto per arrivare alla definizione totale dell’accordo tra le parti. Secondo Angelini per questo week end si dovrebbe perfezionare il tutto e all’inizio della prossima settimana si potrebbe fissare l’appuntamento a Roma da un notaio per effettuare il passaggio societario. Andrà a finire proprio così? Intanto Massi, il consulente Fanesi, il ds De Angelis e l’allenatore Lauro si sono riuniti ieri sera a cena, all’Hotel Sporting, per parlare della programmazione tecnica del San Benedetto calcio. In primis gli imminenti ingaggi dell’attaccante Alessandro e del difensore Tomas, entrambi dal Lumezzane.

Rogo del Ballarin

Infine oggi ricorre il 42esimo anniversario dalla tragedia del rogo del Ballarin. Era il 7 giugno 1981 quando, poco prima dell’inizio della gara Samb-Matera, che doveva sancire la promozione in Serie B della squadra rossoblù, nella curva sud del Ballarin presero fuoco alcuni quintali di striscioline di carta di giornali. In quell’incendio persero la vita due ragazze, Maria Teresa Napoleoni e Carla Bisirri, e rimasero ferite un centinaio di persone. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA