Robinho arrestato in Brasile, ricorso respinto: l'ex Milan dovrà scontare 9 anni di carcere per stupro. «Cella singola per evitare violenze»

L'ex calciatore della nazionale e del Milan, Robson de Sousa, è stato arrestato dalla polizia federale dopo che il giudice della Corte suprema (Stf) Luiz Fux ha rigettato la richiesta della difesa dell'atleta

Robinho arrestato in Brasile, ricorso respinto: l'ex Milan dovrà scontare 9 anni di carcere per stupro. «Cella singola per evitare violenze»
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Venerdì 22 Marzo 2024, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 14:50

Per Robinho si aprono le porte di un carcere brasiliano. L'ex calciatore della nazionale e del Milan, Robson de Sousa, è stato arrestato dalla polizia federale dopo che il giudice della Corte suprema (Stf) Luiz Fux ha rigettato la richiesta della difesa dell'atleta di sospendere l'esecuzione della condanna a nove anni per stupro, comminata dal tribunale di Milano nel 2017 e che per decisione della magistratura brasiliana sarà scontata nel Paese sudamericano. L'atleta si trovava con la famiglia nella sua villa di Guaruja, sul litorale paulista, quando è stato raggiunto dagli agenti per esser condotto prima presso la sede della polizia federale di Santos e poi, dopo delle formalità di rito, essere trasferito in un penitenziario che sarà indicato dalle autorità. La difesa di Robinho sostiene che la decisione dei giudici del Supremo tribunale di giustizia (Stj) di omologare la sentenza italiana sia incostituzionale e, per questo, confidando in una possibile revisione dal provvedimento da parte del Stf - ultimo possibile ricorso giudiziario - aveva chiesto di rinviare il momento del trasferimento in carcere.

I primi giorni di detenzione in una cella singola

Trascorrerà i primi giorni di detenzione in una cella singola, l'ex attaccante della Seleção, del Real Madrid e del Milan, Robson de Souza - meglio conosciuto come Robinho - arrestato nella notte e trasferito nel carcere di Tremembé, in esecuzione di una condanna della giustizia italiana a nove anni per stupro.

Non mancano i timori "per l'integrità fisica" del calciatore, come dichiarato alla Cnn dall'avvocato, José Eduardo Alckmin. Tra i pericoli, la difesa teme che Robinho sia esposto a ricatti e maltrattamenti. Il legale dell'ex calciatore ha annunciato un ricorso contro la detenzione in modo che più giudici della Corte Suprema possano analizzare il caso. 

L'arresto


«È plausibile che la Corte suprema ci dia ragione, ma per poter presentare il ricorso dobbiamo aspettare di leggere le motivazioni della sentenza e non sappiamo quando sarà possibile». Per questo, considerato che il calciatore «non ha intenzione di sottrarsi alla giustizia» è giusto che aspetti in libertà la decisione inappellabile della Corte, aveva dichiarato alla stampa l'avvocato José Eduardo de Alckmin. Ma l'istanza, presentata con «urgenza», è stata affidata alla valutazione del giudice di turno Fux, che in poche ore si è espresso contro la richiesta. I magistrati del Stj avevano deciso per l'immediata carcerazione considerati i lunghi anni che Robinho ha trascorso in libertà dopo la condanna definitiva in Italia, a cui si era sottratto trasferendosi in Brasile, sapendo che la legge del Paese sudamericano impedisce l'estradizione dei suoi cittadini. Il calciatore era stato condannato in via definitiva in Italia per lo stupro di gruppo di una giovane albanese avvenuto nel 2013 in una discoteca di Milano. La vittima era «incosciente» a causa dell'abuso di alcol. Robinho e i cinque complici hanno sempre affermato che la vittima fosse consenziente.

Il legale della vittima di Milano: «Denunciare le molestie dei vip»

Il senso della vicenda, a prescindere dai risvolti mediatici, è per tutte le vittime di violenza quello di denunciare, di procedere, di non avere paura anche se dall'altra parte magari c'è il personaggio ricco e famoso e noi oggi siamo assolutamente soddisfatti, abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia brasiliana". Così l'avvocato Jacopo Gnocchi, legale della giovane che nel 2013 a Milano, quando aveva 23 anni, subì una violenza sessuale di gruppo da parte di Robinho e altre persone, commenta l'arresto in Brasile dell'ex calciatore del Milan. L'ex attaccante deve scontare una condanna a 9 anni di reclusione, resa definitiva dalla Cassazione nel gennaio 2022, nel Paese sudamericano, come deciso dalla magistratura brasiliana. "E' l'epilogo corretto - ha chiarito il legale - di un processo celebrato regolarmente in Italia, con tutte le garanzie del caso, dove alla fine c'è stato un riconoscimento di piena colpevolezza". Ora, aggiunge, "il processo deve riprendere per gli altri quattro imputati, perché per loro il processo si è congelato poiché irreperibili e si provvederà a notificare gli atti in Brasile e verrà celebrato anche nei loro confronti". Con Robinho era stato condannato in via definitiva anche un suo amico, Ricardo Falco, entrambi mai sottoposti a misura cautelare in Italia, mentre altre quattro persone, risultate irreperibili, non hanno ancora affrontato un'udienza preliminare a Milano. 

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