“Uno scrittore in famiglia” su Fenoglio
diventa un testo teatrale per Calamandrei

“Uno scrittore in famiglia” su Fenoglio diventa un testo teatrale per Calamandrei
di Giovanni Filosa
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Martedì 8 Dicembre 2015, 21:44
JESI - Avere uno scrittore in famiglia è comunque uno stimolo alla memoria?

Chissà quante volte se lo sarà chiesto Marisa Fenoglio, sorella di Beppe, per intenderci uno degli intellettuali più attenti del nostro Novecento, quello che scrisse, fra l’altro, “Il partigiano Johnny”, “Una questione privata”, oppure “La paga del sabato”. Un giorno di un paio d’anni fa, la signora Fenoglio viene nella nostra regione, si ferma a Jesi invitata dal Centro Studi Pietro Calamandrei, presidente Gianfranco Berti, per ascoltare una bella lezione di Angelo d'Orsi sul fascismo e gli intellettuali. Berti le chiede subito, così senza pensarci su troppo, di dire qualcosa sul perché della sua presenza a Jesi.

“Allora - dice Berti - questa ancora bellissima signora, traballante su due gambe sottilissime, incomincia a parlare di Alba, della famiglia Fenoglio, della macelleria del padre, della austera madre alla cassa, del fratello lungo lungo sempre con la sigaretta accesa, della impreparazione di una famiglia di bottegai di provincia a trovarsi in casa un figlio che vuole fare lo scrittore, del vicinato a bocca aperta quando arriva la macchina da scrivere, della tosse, della malattia, della morte di Beppe. La signora parla e racconta per dieci minuti e la gente, la Sala Maggiore era stracolma di pubblico soprattutto insegnanti e studenti, la gente osserva un'attenzione partecipe, un silenzio strano, quasi commosso e, poi, scoppia in un applauso come mai ne avevo sentito prima”.

Qui Berti si fa insistente, sa che “Casa Fenoglio”, uno dei libri più conosciuti di Marisa, rappresenta quello che ognuno vorrebbe scrivere, per ordinare i propri ricordi a sistemare la propria vita, partendo dal luogo fisico di una dimora. E così ha cominciato a martellare, come confessa lui stesso senza pudore, la povera Signora Fenoglio, e le butta là l’idea: “Ma perché non ne fa un testo da pubblicare nei nostri quaderni del Calamandrei? Perché non ne tira giù una pièce teatrale?”.

Berti saluta e la signora se ne torna in Germania, dove vive da anni. Poi, dopo mesi, scrive a Berti: “'L'ho fatto - dice. Ho ripreso Casa Fenoglio, il mio primo libro e il testo della mia commemorazione per i 50 anni della morte di Beppe. Mi è venuta una lettura teatrale in musica che mi sembra giusta per quel vostro bel teatro Pergolesi, con quel bel pubblico di studenti. Ho pensato anche di affidare la voce narrante a Chiara Monti ed al grande Riccardo Zegna, il pianista, le canzoni che Beppe ascoltava quando scriveva. E scriveva sempre”.

Il testo era tanto perfetto che per la Drammaturgia di “Uno scrittore in famiglia”, Marisa Fenoglio ha vinto il Premio Internazionale Franco Enriquez 2015. Ora in scena in “prima” il 18 dicembre al Pergolesi, presente Marisa Fenoglio.
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