Bocci gran mattatore al Vaccaj di Tolentino con “Lucio Battisti. Emozioni…!”: «Sarà un viaggio di musica e parole»

Bocci gran mattatore al Vaccaj di Tolentino con “Lucio Battisti. Emozioni !”: «Sarà un viaggio di musica e parole»
Bocci gran mattatore al Vaccaj di Tolentino con “Lucio Battisti. Emozioni…!”: «Sarà un viaggio di musica e parole»
di Chiara Morini
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Domenica 19 Novembre 2023, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 11:36

TOLENTINO - Saranno le emozioni il filo conduttore dello spettacolo in programma alle 17 di oggi, domenica 19 novembre, al teatro Vaccaj di Tolentino. In scena, con lo spettacolo “Lucio Battisti. Emozioni…!”, Cesare Bocci. L’attore camerte condurrà il pubblico in un viaggio di musica e parole. 


Cesare Bocci, perché ha deciso di dedicarsi a questo progetto su Lucio Battisti?
«A Lucio Battisti mi legano tanti ricordi e bellissime emozioni. É la colonna sonora dei primi amori e fidanzamenti. Inoltre oggi lo ascoltiamo ancora in tanti e ci emozioniamo. Mia figlia che ha 24 anni lo ascolta e con lei lo ascoltano anche i suoi amici». 


La canzone di Lucio Battisti a cui è maggiormente legato? 
«Difficile scegliere, impossibile. Sono tutte stupende e tutte hanno qualcosa che fa emozionare». 
Quanto manca Battisti oggi? 
«A mancare, essendo scomparso, è la sua presenza fisica, e manca un artista come lui, nell’orizzonte italiano non ne vedo. Poi, andandosene, Battisti ha lasciato un’eredità importante, noi oggi abbiamo la sua musica e le sue canzoni». 
Come sarà questo reading musicale dedicato al grande Battisti?
«Racconterò aneddoti della sua vita, le emozioni, il rapporto conflittuale che Battisti ha avuto con la stampa. Spiegherò come sono nate le sue canzoni e ne sottolineerò elementi, anche con brani in collaborazione con l’Orchestra Mercadante. Sono sempre le stesse 11 canzoni, c’è un copione stabilito. Negli appuntamenti in genere non si improvvisa, anche se a volte capita di doverlo fare».
Quando succede di improvvisare qualcosa? 
«In alcune serate succede che durante lo spettacolo il pubblico si mette a cantare e noi andiamo dietro. Ma la cosa più bella di tutto ciò è che abbiamo emozionato il pubblico, e quindi abbiamo raggiunto il nostro scopo». 
A proposito di emozioni: quali sono le sue nel tornare al Vaccaj dove ha iniziato la sua carriera?
«Emozioni? Per me è come tornare a casa. Fummo noi, con la Compagnia della Rancia, a riaprire il Vaccaj dopo l’incendio. A Tolentino sono tornato molte volte, ma ormai sono passati diversi anni. L’emozione c’è ed è anche tanta, per essere di nuovo sul palco del teatro dove ho cominciato come attore e come tecnico. E proprio come tecnico sono curioso di vedere com’è stato risistemato il teatro dopo l’incendio».
Lei e Battisti siete due esempi di persone che partendo dalla provincia, ce l’hanno fatta. Oggi ci si riesce? 
«In realtà a essere diverse oggi sono le opportunità. Battisti racconta che quando lui era ragazzo, l’Italia era negli anni del boom economico e cambiarono molte cose. Oggi ne sono mutate altre, la tecnologia ha sostituito molto lavoro e se vogliamo oggi ci sono più opportunità». 
Dopo Mimì Augello in Montalbano, ha fatto il finto buono Romaniello in “Imma Tataranni”: com’è stato passare al ruolo di cattivo?
«Fare i cattivi è troppo divertente, molto distante da me, ma proprio per questo molto divertente. Augello pure era un personaggio divertente. Qualche giorno fa hanno mandato una replica di Montalbano e ho notato, nell’episodio, alcuni dettagli che non ricordavo. Mi ha divertito anche quello».
Montalbano è proprio finito, vero?
«Sì, è arrivato al capolinea, credo, anche se ci sono ancora due romanzi».
Nell’agenda di Bocci? 
«A gennaio riprendo la tournée con “Il figlio”.

Ci mancano alcune città. Sto girando un film in Campania, a Nocera Inferiore, e a inizio anno sarà in onda un film tv su Margherita Hack, io sarò suo padre».

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