Nella sesta edizione di questa manifestazione a lui intitolata, animata dalla nipote Romana Liuzzo e ospitata nella Sala della Regina di Montecitorio, i premi Guido Carli sono andati agli editori Azzurra Caltagirone e Urbano Cairo; al presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi; all’ad di
Atmosfera rilassata. Ma anche commossa quando Azzurra Caltagirone ha ricordato la figura di Pietro Calabrese, ex direttore del Messaggero e amico di molti dei presenti. Nel discorso di accettazione del premio da parte della vice-presidente del gruppo editoriale Caltagirone, si insiste su un valore prezioso: «Rileggendo i pensieri di Carli, mi ha impressionato la sua infinita fiducia in questo Paese. Era convinto che l’Italia ce l’avrebbe fatta. E questo suo messaggio lo voglio trasmettere a tutti e anche ai miei figli».
I suoi due bambini sono in sala, con il padre Pier Ferdinando Casini. Così come, ad ascoltarla, in prima fila c’è il padre di Azzurra, l’editore Francesco Gaetano Caltagirone, a sua volta insignito del premio Carli in una scorsa edizione. Se lei si auto-definisce - come ricorda Barbara Palombelli nella presentazione - «una creatura digitale», ma insieme molto cartacea grazie ai cinque milioni di copie di giornali vendute dal gruppo editoriale che dirige, anche gli altri premiati hanno profili personali e professionali che sarebbero piaciuti a Carli. Nel senso che credono nel valore positivo di una vera classe dirigente che l’Italia nei suoi momenti migliori ha avuto e che ora cerca di ritrovare guardando avanti.
M.A.