Da Pomodoro ai giovani autori, Pesaro in mostra: architettura, arti visive e design collaborano nel riqualificare gli spazi

Da Pomodoro ai giovani autori, Pesaro in mostra
Da Pomodoro ai giovani autori, Pesaro in mostra
di Elisabetta Marsigli
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Sabato 3 Febbraio 2024, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 11:41

Non poteva esserci momento migliore che quello di un anno da capitale della cultura italiana, per riallacciare i fili dell’intervento urbano di arte contemporanea che Pesaro lanciò nel 1971, occasione che vide la prima collocazione in città della versione in fiberglass della Sfera grande, 1966-67, di Arnaldo Pomodoro, diventata poi una delle opere più iconiche del patrimonio pesarese. 

La mostra

È proprio sull’onda di quel primo significativo impatto che Pesaro 2024 lancia “Sculture nella Città 1971/2024. Dall’arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori”, la mostra, a cura di Pippo Ciorra/Senior Curator Maxxi Architettura, e dei grafici e designer Michele Giorgi e Carola Nava, che si inaugura oggi nel Centro Arti Visive Pescheria (ore 18) e che propone due sculture di Pomodoro nel loggiato e, nella chiesa del Suffragio, il lavoro commissionato da dieci autori under 35 che dialogheranno con i quartieri della città. La mostra rappresenta infatti il primo capitolo del progetto del dossier “Dalle sculture nella città all’arte delle comunità” curato da Marcello Smarrelli, che coinvolgerà nell’arco dell’anno i 12 Quartieri cittadini e il Municipio di Monteciccardo, sviluppando come fulcro tematico il rapporto tra le arti e lo spazio pubblico e, come area di studio, il centro storico. «È il primo dei tredici episodi del progetto», spiega Smarrelli «nato come metodo per nutrire l’immaginazione, interrogandosi su cosa Pesaro vuole essere e diventare. Azioni dirette, pensate da artisti, architetti, poeti, nominati ambasciatori dell’arte, realizzate coinvolgendo attivamente le persone che abitano i quartieri, vagliando il possibile ed esplorando l’ignoto, riflettendo sull’evoluzione di quella che oggi chiamiamo arte pubblica, come fece pionieristicamente Arnaldo Pomodoro nel suo intervento dirompente».

Secondo Pippo Ciorra «col cambiare del concetto di rigenerazione urbana è cambiato anche il rapporto che le molte arti spaziali hanno tra loro, con le comunità e con lo spazio abitato. Architettura, arti visive e plastiche, design, performance collaborano oggi nel riqualificare gli spazi abitati e la vita che vi si svolge attraverso interventi di natura diversa e quasi sempre “non edilizia”, a cubatura zero. Scegliendo di ripartire dall’esperienza delle mostre pesaresi dei primi anni settanta e in particolare dalle “Sculture nella Città”, abbiamo inteso riprendere il filo di una ricerca piena di energia creativa e forza innovativa, per ritrovarne le tracce e le potenzialità nel lavoro dei giovani autori che abbiamo coinvolto».

Il coinvolgimento

Coinvolta anche Cornelia Mattiacci che ha aggiunto: «I protagonisti di questo progetto sperimentale provengono da discipline estremamente eterogenee. La sfida è stata quella di chiedere loro delle proposte per gli stessi spazi in cui nel ‘71 erano state esposte le opere di Pomodoro. E gli artisti sono stati estremamente coraggiosi nello sperimentare dei nuovi formati espositivi; in mostra si vedranno delle installazioni, dei modelli. Ricordo il ruolo chiave di Franca Mancini e Milena Ugolini nel dare forma alla stagione delle sculture nella città grazie alla galleria Segnapassi». L’organizzazione è a cura della Fondazione Pescheria Centro Arti Visive. La mostra sarà fruibile fino al 5 maggio. Info 0721387541.

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