“Il sole dei cattivi” di Paolo Consorti
premiato al “Festival dei Popoli”

“Il sole dei cattivi” di Paolo Consorti premiato al “Festival dei Popoli”
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Venerdì 21 Novembre 2014, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 11:45
SAN BENEDETTO – Paolo Consorti fa centro con un’opera prima. E’ già in viaggio verso Cuba dove lo aspetta Franco Nero per il suo secondo film da regista. Ma Paolo Consorti - pittore sambenedettese di fama internazionale - alla sua opera prima dietro la cinepresa ha già centrato un riconoscimento importante: domenica, a Terni, è stato premiato nell’ambito del Festival “Popoli e religioni” per la pellicole d’esordio dal titolo “Il sole dei cattivi”.

La giuria composta da Arnaldo Colasanti, Marek Lis e Mauro Cardinali ha scelto infatti l’opera dell’artista visuale che racconta la natività e la passione di Cristo visti attraverso il punto di vista di due celebri “cattivi” del Vangelo: Erode e Caifa, interpretati rispettivamente da Luca Lionello e Nino Frassica che hanno pure vinto il premio come migliori attori protagonisti.



“Si tratta - spiega l’artista - di un’opera sperimentale che mescola fiction, documentario e improvvisazioni e vede la partecipazione di Elio ( degli Elio e le Storie Tese) e Sergio Cammariere alle musiche con contributo di Gerardo Casiello e Roberto Di Carlo, e di Nichi Vendola e dello stesso Elio nel cast”.

Il film è stato girato tra dicembre 2012 e ad aprile 2013 a Grottammare, all'interno del presepe vivente delal cittadina adriatica e Larino (vicino Campobasso), durante la rievocazione della Passione.



“Tutte le comparse del film sono i figuranti delle rappresentazioni popolari - continua Consorti -, colti nella loro spontaneità, con l'intento di far diventare il pubblico co-protagonista e testimone della vicenda narrata. Quello che ha maggiormente impressionato la giuria di Terni, praticamente a fuor di popolo, però, è stata la capacità che mi è stata riconosciuta di far passare “il messaggio” vale a dire che il mondo cambia solo se cambiano “i cattivi” del mondo. Non sono i buoni, che con le loro azioni lo rendono migliori ma chi fa il male che, alla fine, riesce a redimersi e, con questo atto, modifica la storia”

Consorti esordisce con un linguaggio cinematografico basato sul mescolamento dei generi, la performance artistica sconfina nella narrazione, lo stile è documentaristico ma ricco di citazioni iconografiche e qualche spunto visionario.

Ora però sembra proprio che il pittore ci abbia preso gusto ad esprimersi in una forma artistica che lo vede nuovamente vincente. Dopo, infatti, la performance a Venezia, durante la Biennale, molto apprezzata e le numerose mostre in tutto il mondo, anche in Cina in occasione dei Giochi Olimpici, quella che affronta con la macchina da presa è l’ultima sfida per Consorti.



“Per me - chiude - un’opera è un’opera totale, qualunque sia il mezzo utilizzato per esprimersi”. Ma i progetti, primo fra tutti questo con Franco Nero e altri che coinvolgeranno anche San Benedetto sono davvero tanti.



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