Cristiano De Andrè alla presentazione
a Recanati dei 16 finalisti di Musicultura

Cristiano De Andrè alla presentazione a Recanati dei 16 finalisti di Musicultura
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Venerdì 24 Aprile 2015, 17:59 - Ultimo aggiornamento: 18:13
RECANATI - Sedici artisti per sedici canzoni, sono i protagonisti e le protagoniste della XXVI Edizione di Musicultura. Selezionati per mesi tra oltre milleduecento proposte e con l’ausilio di audizioni dal vivo, i finalisti dell’autorevole concorso italiano sono stati presentati ufficialmente in anteprima nazionale a Recanati, in un concerto al Teatro Persiani presentato da John Vignola Rai Radio1 e con un padrino d’eccezione che ha letteralmente rapito tutti i presenti nel gremito teatro del Persiani Cristiano De André.



L’atteso artista genovese grande amico di Musicultura ha incantato il pubblico con una performance acustica straordinaria ricca di intense vibrazioni. Con la sua calda voce accompagnata dalle note della chitarra, Cristiano ha trascinato il pubblico in un vortice di emozioni con alcuni dei suoi pezzi più famosi, tra cui ”Nel bene e nel male” “Invisibile” e “Notti di Genova” scritta con Oliviero Malaspina, vincitore di ben tre edizioni di Musicultura, a chiudere la sua intensa esibizione la bellissima canzone del padre Fabrizio De Andrè “Nella mia ora di libertà” l’ultima canzone dell’album storia di un impiegato.



“Che bello ritornare qua erano un po’ di anni che non venivo - ha raccontato Cristiano De Andre’ al Pubblico di Musicultura - sono stato il padrino insieme a mio padre della I° edizione di Musicultura, per me stare qui e come tornare a casa. Vengo sempre con grande piacere in questa manifestazione che da spazio a chi la musica la vuol fare davvero e non per finta, solo per mettersi in mostra e vendicchiare qua e la qualcosa, ma perché sente la musica come un prolungamento di se stesso della propria anima e vuole trasmettere delle cose. Musicultura è una salvezza perché preserva tutti questi valori, non dimentichiamoci che la musica è arte, è un modo per esprimerci e per raccontare cio’ che siamo. Voglio augurare a questi ragazzi di trovare presto la loro strada, questo non e un mestiere è un gran bel viaggio, l’importante e non mollare mai ed essere molto autocritici, una grande severità verso se stessi che ho imparato dai grandi artisti come De Gregori e da mio padre. L’autocritica ti spinge sempre a fare qualcosa di meglio, chiamiamola una leggera tortura che può diventare anche una grande tortura, mi ricordo mio padre ogni volta che faceva un disco quasi si metteva a piangere.”



I 16 finalisti composti da band, donne e uomini con approcci compositivi ed espressivi diversissimi tra loro, tutti però animati da una pulsazione interna che riconcilia con la piccola, complessa arte del fare canzone si sono alternati sul palcoscenico del Persiani trascinando il pubblico in un vortice continuo di emozioni, facendolo passare da fragorose risate fino alla forte commozione.

Le canzoni finaliste entrano ora a far parte del Cd compilation distribuito da Egea, disponibile su Music Raiser e per il download sulle principali piattaforme digitali.



Il Direttore Artistico di Musicultura Piero Cesanelli ha espresso un breve commento su ciascuna delle loro canzoni:

L’amore cade addosso - (Turkish Cafè)

Un inconsueto e vivacissimo tracciato melodico, ben valorizzato da testo ed interpretazione.

U friscu - (Paolo Russo)

Felice bozzetto cinematografico di vita di paese, segnato da una apertura musicale piacevolmente ariosa.

La vecchia ha un dente di bronzo che a me sembra bianco perché sono sbronzo (Artù)

Una storia raccontata con un linguaggio colloquiale ed ermetico al tempo stesso, in un suggestivo crescendo emotivo.

Soldatino - (Chiara Dello Iacovo)

Le insidie dell’età adulta dipinte con acume e sensibilità nel contesto di una fortunata tela melodica.

Dannata felicità - (Gianmarco Dottori)

Amore in bilico tra recriminazione e speranza, con la stoccata di un cantabilissimo refrain liberatorio.

Ad ogni femmina un marito - (Flo)

Una festa di paese, una madre, una figlia sono i poli di una toccante riflessione sulla libertà femminile.

Che fine ha fatto la poesia? - (Davide Di Rosolini)

La domanda del titolo trova nella canzone un ventaglio di risposte inattese, lontane dall’enfasi quanto lo sono l’ironia e il disincanto.

Un’estate all’ombra - (Stefano Vergani)

Estivo e contagioso inno anti-balneare, che sgorga con suggestiva e pirotecnica forza espressiva.

Amir - (Mujura)

La sofferenza e le speranze di chi è fuggito alla guerra sono il sale di una dolce, antiretorica canzone.

Le ragazze come te - (Hilimoni)

Ritmo, vivacità di arrangiamento, uso di uno slang diretto ed attuale convivono in un brano orecchiabile e scoppiettante.

L’uomo Pan di Stelle - (Valerio Millefoglie)

Dettagli di giorni lontani si ricombinano in un brano stilisticamente lucido ed emotivamente denso: un ponte fra l’hip hop e la canzone d’autore.

L’amore ai tempi della crisi - (Pierpaolo Mazzulla)

Una strofa melodicamente avvolgente, un refrain dilatato, una interpretazione delicata e coinvolgente.

Carote d’amore - (Ivan Talarico)

Ironia, inventiva, acrobazia linguistica convivono in una canzone spiazzante e birichina.

Continentale - (Lettera 22)

Una decadente marina di fine estate si riflette nei suoni e nelle parole di una canzone affilata come un coltello, tenera come la malinconia.

Riempire il vuoto - (Makay)

Eleganza formale e profondità di contenuti, originalità e classicità trovano qui una sintesi suggestiva.

Terra avvelenata - (Tiempo antico)

Un brano di denuncia, che dalla sincerità dell’indignazione e dalla forza del groove trae un’energia insolita.



Nel prossimo mese di Maggio le canzoni saranno prese “in consegna” per la programmazione da Rai Radio1, media partner di Musicultura dal 2001. Saranno otto i vincitori che accederanno alle serate conclusive di Musicultura 2015 all’Arena Sferisterio di Macerata il 19, 20 e 21 giugno. Due vincitori saranno scelti dagli utenti Facebook, i restanti sei dal Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, formato da Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Edoardo Bennato, Luca Carboni, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Teresa De Sio, Tiziano Ferro, Max Gazzè, Giorgia, Maurizio Maggiani, Dacia Maraini, Marta Sui Tubi, Gino Paoli, Pau (Negrita), Vasco Rossi, Enrico Ruggeri, Michele Serra, Daniele Silvestri, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Antonello Venditti, Sandro Veronesi, Federico Zampaglione (Tiromancino).



Al vincitore assoluto, decretato durante le serate finali, andranno in premio i 20.000,00 euro del Premio UBI –Banca Popolare di Ancona.



I nomi e la provenienza geografica dei sedici finalisti:

TURKISH CAFÉ (Macerata), PAOLO RUSSO (Barrafranca - EN), ARTÙ (Roma), CHIARA DELLO IACOVO (Savigliano - CN), GIANMARCO DOTTORI (Roma), FLO (Napoli), DAVIDE DI ROSOLINI (Rosolini – SR), STEFANO VERGANI (Bernareggio - MB), MUJURA (Roccella Jonica - RC), HILIMONI (Dolo – VE), VALERIO MILLEFOGLIE (Terlizzi - BA / Milano), PIERPAOLO MAZZULLA (Cosenza), IVAN TALARICO (Lecco / Petronà – CZ), LETTERA 22 (Recanati – MC), MAKAY (Roma/Cagliari), TIEMPO ANTICO (Orta Di Atella - CE).
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