Strada di Gimarra, la maggioranza evita la Caporetto: approvate due delibere per non perdere 20 milioni

Strada di Gimarra, la maggioranza evita la Caporetto: approvate due delibere per non perdere 20 milioni. Nella foto il tracciato modificato a dicembre su indicazione della Soprintendenza
Strada di Gimarra, la maggioranza evita la Caporetto: approvate due delibere per non perdere 20 milioni. Nella foto il tracciato modificato a dicembre su indicazione della Soprintendenza
di Lorenzo Furlani
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Domenica 18 Giugno 2023, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 12:26

FANO - Sfilacciata sì, con alcune importanti defezioni tra chi ha votato contro e chi si è astenuto, ma alla fine sul completamento dell’interquartieri la maggioranza ha tenuto.

Nel consiglio comunale di venerdì sera, convocato d’urgenza per mantenere viva l’aspettativa di non perdere i 20 milioni di euro del fondo nazionale per lo sviluppo e la coesione oggetto del protocollo d’intesa del 2018 con la Regione, sono state approvate la ratifica dell’accordo di programma già firmato da Comune, Provincia e Regione per la variante al Prg costituita dalla strada per Gimarra e la modifica del bilancio comunale per finanziare con l’avanzo di amministrazione i 5 milioni e 65mila euro aggiuntivi necessari per realizzare l’opera, in attesa di stipulare un mutuo. 

Il Pd determinato e compatto

Un Pd determinato, ricompattatosi dopo la recente e profonda spaccatura sulla variante per il supermercato di Centinarola, ha evitato (per ora) la Caporetto della perdita del più rilevante finanziamento pubblico ottenuto dall’amministrazione comunale, prima dei 23 milioni resi disponibili per Fano dalla Regione per il potenziamento del Santa Croce.

In gioco c’è un’opera viaria strategica per dare uno sbocco a Nord al traffico convogliato ora sull’asfittica rotatoria davanti all’arco d’Augusto, per quanto la possibilità di liberare tutta la città dall’assedio della statale Adriatica si sia fatta più remota per la modifica del tracciato voluta dalla Soprintendenza con il ponte sull’Arzilla nei pressi del circuito Marconi. 

I voti espressi

I due atti sono passati con 12 voti favorevoli del centrosinistra, mentre i no si sono fermati a 10 sul finanziamento e a 9 sull’accordo di programma con 2 astensioni in entrambe le votazioni, quelle di Enrico Cipriani ed Edoardo Carboni delle liste civiche del sindaco. 

Assente il capogruppo del M5S; insieme alle opposizioni di pentastellati e centrodestra ha votato contro le due delibere Filippo Maria Borioni, collega della lista civica di Cora Fattori, subentrato a lei in consiglio 8 mesi fa dopo la sua nomina in giunta.

Nella maggioranza gli ha fatto compagnia con un no sulla delibera finanziaria Stefano Marchegiani di Azione per l’elevato rischio dell’operazione, che prevede l’appalto “a corpo” per progetto esecutivo e lavori.

Sull’accordo di programma, invece, Marchegiani ha votato sì, condividendo il disegno della variante al Prg, mentre Carla Luzi, della lista di sinistra In Comune, dopo aver approvato la copertura finanziaria residua dell’opera, è uscita dall’aula in occasione della seconda delibera.

L’audacia di Virgilio

Rivendicando il coraggio di una visione per lo sviluppo della città, è risultata calzante la citazione di Virgilio della capogruppo del Pd Agnese Giacomoni sulla fortuna che aiuta gli audaci (nonostante l’ironia di Carboni sull’obiettivo, vista l’attribuzione del motto anche ad Alessandro Magno). Infatti, occorrerà la buona sorte per realizzare il disegno della maggioranza.

Ora si corre per pubblicare il bando della gara entro il 30 giugno ma per quella data, dopo due proroghe, si dovrebbero affidare i lavori per non perdere i 20 milioni. Per analogia, si confida sulla stessa proroga disposta lo scorso febbraio per le opere minori per cui entro la scadenza per aggiudicare i lavori del 31 dicembre era stato pubblicato il bando. C’è anche il decreto legge 61 che ha differito al 31 agosto ogni scadenza dal 1° maggio (salvo il Pnrr) nei comuni alluvionati. Ma deve essere convertito. 

Il silenzio del sindaco

Dalle opposizioni è arrivato un fuoco di fila di critiche e accuse, dallo scempio ambientale al dissesto finanziario. Il sindaco Seri è rimasto in silenzio, nonostante le non meglio definite “intime convinzioni” che il suo vice Cristian Fanesi gli ha attribuito in una lettera, richiamata nel dibattito, in cui lo spronava a compiere per responsabilità ogni atto possibile per salvare i fondi.

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