Strage in galleria, l’esplosione ha innescato il rogo: vittime carbonizzate in pochi attimi

Strage in galleria a Urbino, l’esplosione ha innescato il rogo: vittime carbonizzate in pochi attimi
Strage in galleria a Urbino, l’esplosione ha innescato il rogo: vittime carbonizzate in pochi attimi
di Silvia Sinibaldi e Roberto Giungi
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Venerdì 29 Dicembre 2023, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 1 Gennaio, 12:24

URBINO - Come sia potuto accadere. Perché un impatto violento ma non terribile ha trasformato l’ambulanza della Potes di Fossombrone, in un rogo che l’ha incenerita distruggendo anche la parte anteriore del pullman su cui viaggiavano una quarantina di ragazzini. L’esplosione delle tre bombole d’ossigeno potrebbe essere il motivo di tanta violenza. Non un semplice incendio, ma un’esplosione, deflagrata in pochi secondi, secondo quanto raccontato da alcuni testimoni.

Le verifiche

Il procuratore di Urbino Irene Lilliu attende un’informativa dettagliata per aprire l’inchiesta sullo schianto nella galleria Ca’ Gulino che ha portato alla morte di 4 persone, tutte carbonizzate. Intanto il pullman e ciò che resta dell’ambulanza sono stati sequestrati per poter svolgere ulteriori accertamenti tecnici. Resta il racconto dell’autista della “Canali Bus” di Monteprandone, 40 anni, tra i pochi a bordo del bus rimasti feriti, ha raccontato di aver usato e gli abbaglianti e il clacson per avvertire del pericolo l’ambulanza che stava invadendo l’opposta carreggiata. E anche la mancata risposta dell’autista alle segnalazioni rende plausibile l’ipotesi di un malore. L’ambulanza ha impattato con il fronte sinistro contro il fronte destro del pullman, che si trovava all'interno della linea continua. È stato davvero un miracolo, invece, che non siano stati coinvolti, all’interno della nube tossica, automobilisti di passaggio. Sul luogo sono ancora in corso i rilievi da parte della polizia stradale di Urbino per ricostruire la dinamica. Un’altra ipotesi al vaglio è che l’incendio possa essere legato alla perdita di carburante a causa dell'impatto e che quindi è stato innescato da una scintilla. 
 

Il dolore

Intanto a Fossombrone, pulsa il dolore.

Sono ore di grande tristezza e di lacrime all’Aca postazione della Potes da do ve è partita l’ambulanza con a bordo l’infermiera Cinzia Mariotti, 49 anni, l’autista Stefano Sabbatini, 59 anni, il medico Sokol Hoxha, 41 anni e il paziente 85enne Alberto Serfilippi che doveva essere trasferito a Urbino. «Stefano e Cinzia - racconta commosso Andrea Dini infermiere - erano colleghi e amici da 25 anni circa. C’è una foto nel corridoio in cui siamo tutti insieme. Erano dei professionisti, seri e competenti. Stefano si era fatto sostituire la mattina, forse per un impegno improvviso, ma poi aveva mandato un sms ad un amico, dicendo che non si sentiva bene, ma comunque avrebbe preso servizio il pomeriggio. Il dottor Sokol era insieme a noi da molto meno tempo». L’autista soccorritore che tutti conoscevano bene a Fossombrone «è stato anche uno dei nostri volontari perché uomo generoso» racconta Claudio Contini presidente del locale comitato della Cri . Il destino è stato beffardo con Sabbatini che lascia tre figli e ha trovato la morte insieme a Cinzia sua compagna di vita. Sorte amara per il medico albanese, babbo di un figlioletto di pochi mesi che vive in Albania insieme alla mamma.

La gentilezza

Persona, da tutti descritta come molto riservata e gentile. «La scorsa estate ho avuto modo di incontrarlo per una piccola necessità familiare - riferisce il vicesindaco Michele Chiarabilli che ha voluto esprimere tutta la solidarietà sua e a nome della giunta comunale accorrendo alla Potes subito dopo aver appresa del tragico incidente -. Ho incontrato una persona molto a modo e cordiale. L’ho ancora ben presente nella mia mente». Ad Alessandro Bernardi, direttore della centrale operativa del 118 è toccato il non facile compito di incontrare i familiari delle vittime direttamente nell’Acap per comunicare ufficialmente quanto era successo. «Non me la sento di fare alcun commento - risponde - sono alle prese con gli incartamenti e le pratiche da inoltrare. Ho dovuto dare la triste notizia anche in Albania alla consorte del dottor Sokol». Nei corridoi sono presenti anche i carabinieri della stazione di Fossombrone con il comandante Luca Lucaioli per prestare assistenza e controllare discretamente quanto sta avvenendo.

Bandiere a mezz’asta

Il sindaco di Fossombrone Massimo Berloni ha proclamato il lutto cittadino. Le bandiere sono a mezz’asta. Il decreto ufficiale è previsto nelle prossime ore. Questo il suo messaggio: «Ci sono momenti in cui le parole sono superflue, risultano scontate ed inutili. Ci sono tragedie che portano con sé un dolore talmente grande da non poter essere definito. Mi unisco al cordoglio delle famiglie di Cinzia, Stefano, Sokol e Alberto. La comunità di Fossombrone ha perso quattro membri importanti ed amati che rimarranno per sempre impressi nelle nostre memorie». Ancora non si sa quando si potranno svolgere le esequie.

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