Urbania, tartufaio abusivo scoperto dai cittadini nel Barco: scappa ma gli arriva la multa da 1.800 euro

Urbania, tartufaio abusivo scoperto dai cittadini nel Barco: scappa ma gli arriva la multa da 1.800 euro
Urbania, tartufaio abusivo scoperto dai cittadini nel Barco: scappa ma gli arriva la multa da 1.800 euro
di Eugenio Gulini
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Martedì 7 Maggio 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 07:08

URBANIA - Tartufaio sorpreso dalle Guardie Ecologiche del Raggruppamento Gev e del Wwf al ‘Barco’ di Urbania, all’interno del Parco della residenza ducale, su segnalazione di alcuni cittadini, mentre era intento, in periodo di divieto (il calendario della regione Marche va dal 1 giugno al 31 agosto), a sollecitare il suo cane lagotto alla ricerca del tartufo nero estivo, il cosiddetto ‘scorzone’.

L’indicazione

Ebbene le Guardie Ecologiche Volontarie, come dicevamo, hanno rinvenuto il cercatore di tartufi le cui tasche si sono rilevate piene di ‘tuber aestivum’, mentre era intento a incalzare il suo cane lagotto, lasciato senza guinzaglio, alla ricerca di ulteriori tartufi.

Alla richiesta dei documenti l’uomo ha risposto - secondo quanto dichiarato dal personale Gev che ha raggiunto il luogo segnalato da alcuni cittadini che «le Gev non avevano il potere di controllare» e si è dato alla fuga.

Il tartufaio però non aveva fatto i conti con la sua auto e infatti è stato successivamente identificato attraverso la targa del veicolo che ha portato a individuarne il proprietario. Le guardie ecologicheavevano infatti fotografato la targa e poi conttattato l’anagrafe canina per risalire alla proprietà del lagotto bianco. Al tartufaio sono stati elevati 3 verbali per una sanzione complessiva di 1.800 euro. Le contestazioni hanno riguardato il mancato uso della roscella, la tipica e piccola vanga dei ‘trifulau’, che occorre avere mentre il trasgressore si era dotato di un bastone; raccolta del tartufo nero estivo, come sottolineato, in periodo di divieto (nel parco crescono solo tartufi di questo tipo che emergono appena sotto il terreno dalle “bruciate” sulla base degli alberi), e, infine, divieto di raccolta in aree non ammesse, dato che la raccolta può essere effettuata solo nei boschi e nei campi non coltivati.

L’attività

Non è certo la prima volta che i Gev intervengono nei confronti di cercatori di trifole che non rispettano le direttive e le regolamentazioni in questo campo dove è in crescita il fenomeno del bracconaggio. Il raggruppamento Gev di Pesaro Urbino ribadiscono: «Noi Gev siamo sceriffi come qualche consigliere regionale ha affermato alcuni mesi fa in pieno Consiglio Regionale, ma rappresentiamo la tutela del territorio da parte dello Stato anche se in veste di volontari. Ricordiamo che il ‘Barco’ nasce come residenza estiva attigua ai luoghi di caccia dei duchi di Urbino. Il palazzo che prende questo nome si staglia in una vasta area naturale ed è circondato da alberi, alcuni secolari, e prati.

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