TERRE ROVERESCHE - Violentata e sequestrata in auto. È questa l’accusa mossa nei confronti di un 36enne di Terre Roveresche. Ieri davanti al giudice per le indagini preliminari di Pesaro l’incidente probatorio per cristallizzare il racconto della vittima della presunta violenza. Un’audizione protetta in cui la ragazza, una ventiduenne del posto, ha ripercorso le fasi di quella terribile notte di qualche settimana fa.
Secondo l’accusa e la ricostruzione portata avanti dalla donna assistita dagli avvocati Roberto Brunelli e Emanuele Pantaleoni, i due si conoscevano in quanto l’uomo frequentava il locale dove lavorava la giovane.
Nonostante i rifiuti di lei l’uomo sarebbe andato avanti fino a imboccare una strada sterrata e isolata per fermarsi. Lei avrebbe tentato in tutti i modi di respingerlo ma lui sarebbe slacciato i pantaloni e preteso una prestazione. Isolata e impaurita, la giovane non sarebbe riuscita a scappare da quella notte di violenza. Sotto shock e angosciata, il giorno successivo ha raccontato tutto ai carabinieri che hanno immediatamente informato la procura di Pesaro. Il caso quindi è stato portato davanti al giudice con l’accusa di sequestro di persona e violenza sessuale. L’uomo è difeso dagli avvocati Paolo Biancofiore e Giovanni di Colli che hanno contro interrogato la giovane. Il giudice ha trasmesso gli atti al pm che ora dovrà presentare la richiesta per il rinvio a giudizio per l’indagato. Gli avvocati Brunelli e Pantaleoni sono pronti a costituirsi parte civile e chiedere un risarcimento per i danni morali e psichici causati alla ragazza.