Arrestato per stupro, si difende: «Sesso sfrenato dopo la sniffata di coca, lei era d'accordo». Ma la giudice non gli crede

Arrestato per stupro, si difende: «Sesso sfrenato dopo la sniffata di coca, lei era d'accordo». Ma la giudice non gli crede
Arrestato per stupro, si difende: «Sesso sfrenato dopo la sniffata di coca, lei era d'accordo». Ma la giudice non gli crede
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 2 Agosto 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 15:18

MONDAVIO - «La nostra è stata una nottata di sesso sfrenato. Lei era consenziente. Perché l’ho lasciata a piedi in autostrada? Me lo ha chiesto lei, mi ha detto che aveva trovato un passaggio per andare a casa con Bla Bla Car». 

L'interrogatorio

Si è difeso così davanti alla giudice per le indagini preliminari Raffaella Ceccarelli il 35enne napoletano residente a Mondavio, arrestato dagli investigatori della seconda sezione della squadra mobile della Questura di Rimini, perché accusato d’aver abusato sessualmente per tre volte nell’arco di un paio d’ore, di una giovane ventenne pugliese. La polizia è risalita a lui, sabato scorso, anche grazie a immagini delle telecamera e alla coincidenza dei prelievi effettuati ai bancomat come dichiarato dalla ragazza nella sua denuncia.

Assistito di fiducia dall’avvocato Alessandro Buzzoni, l'uomo ha raccontato di essere venuto il 1° maggio a Rimini per cercare di ricucire lo strappo con la fidanzata.

Fallita la missione si è messo in auto e alla fermata del bus ha visto la ragazza che cercava di andare in stazione. Caricata dopo i primi convenevoli le ha proposto di fare una sniffata. Alla risposta affermativa - per lei era la prima volta ha precisato - hanno acquistato pagandola a metà la cocaina. L’atmosfera, stando alla sua ricostruzione, si è scaldata subito dopo l’assunzione. È iniziata così la lunga serata di droga e sesso «ma senza alcuna costrizione» ha più volte ribadito il 35enne.

Abbandonata sull'A14

Esattamente l’opposto di quanto verbalizzato nella denuncia la ventenne che solo dopo il terzo stupro sarebbe riuscita a respingere l’ennesima aggressione, venendo poi scaraventata fuori dall’auto poco prima del casello dell’A14 di Pesaro «dove la stavo accompagnando in stazione». 

La giudice Ceccarelli che ha confermato gli arresti domiciliari nella casa in cui il 35enne vive con la nonna, ha probabilmente ritenuto decisamente poco credibile anche la giustificazione data dall’uomo sull’abbandono della ragazza in autostrada.

L’avevano trovata spaventata e confusa gli agenti della polizia autostradale di Fano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA