Sgozzato nel bosco, l'assassino si pente
"Chiedo perdono, non volevo uccidere"

Igli Meta mentre viene condotto in carcere
Igli Meta mentre viene condotto in carcere
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Luglio 2015, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 15:54
PESARO - Renderà piena confessione questo pomeriggio nel carcere di Villa Fastiggi Igli Meta, il ventenne albanese accusato in concorso con Marjo Mema, di 19 anni, di avere ucciso Ismaele Lulli, il 17enne sgozzato nelle campagne di Sant'Angelo in Vado.





"Il mio assistito - ha detto l'avv. Asole - si è assunto la responsabilità e ci tiene a dire che da parte sua non c'era nessuna volontà di uccidere. Ha ammesso di aver attirato la vittima ma solo per dargli una lezione, per un motivo passionale. La situazione gli è poi sfuggita di mano".



La difesa punta a chiedere un rito alternativo e ad escludere la premeditazione: "ammettiamo che c'era del nastro adesivo da pacchi (con cui i presunti assassini hanno cercato di legare Ismaele, ndr), che c'erano dei guanti, ma che tutto era destinato ad altro scopo", quello, appunto, di spaventare la vittima probabilmente con una messinscena.



"Il ragazzo mi ha pregato di dire - ha concluso il legale - che chiede perdono alla famiglia e alla cittadinanza. È fortemente provato e sa quello a cui andrà incontro".



Dopo l'interrogatorio Igli Meta accompagnerà i carabinieri nel luogo in cui ha gettato l'arma del delitto, un coltello a serramanico. Meta ha deciso di confessare dopo essere stato "preso da confusione mentale".



Davanti agli inquirenti aveva fatto scena muta ed era parso, riferiscono fonti investigative, piuttosto sicuro di sè, se non "strafottente". "Ci guardavano - ha detto il col. Antonio Sommese del Comando provinciale dei Carabinieri di Pesaro Urbino in conferenza stampa - come se dicessero: 'perchè, che è successo?".
© RIPRODUZIONE RISERVATA