Pesaro, rapina alla Popolare di Ancona
Pronto l'identikit ​dei tre banditi

Pesaro, rapina alla Popolare di Ancona Pronto l'identikit ​dei tre banditi
2 Minuti di Lettura
Sabato 16 Maggio 2015, 20:29 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 10:55
PESARO - Elementi importanti per identificare gli autori della rapina di venerdì ai danni della Banca Popolare di Ancona.










La rapina avvenuta nella banca che si trova in strada Nazionale 143 a Morciola, potrebbe trovare elementi importanti dai filmati delle telecamere interne ed esterne all'istituto, ma il comandante della Compagnia dei carabinieri di Pesaro, Giuseppe De Gori, pensa di ricavare ulteriori dettagli anche dall'identikit che si sta cercando di ricostruire attraverso le testimonianze dei dipendenti e dei clienti della banca, tenuti in ostaggio dai banditi. Il colpo che ha fruttato oltre 20 mila euro, è stato messo a segno alle 15.10 nell'orario di riapertura della banca dopo la pausa pranzo: quasi un'ora il tempo impiegato dai malviventi per svuotare le casse mentre sette clienti e quattro impiegati sono stati presi in ostaggio e chiusi in un ufficio. Nessun altro cliente si è presentato alla banca, nel periodo in cui si stava consumando la rapina. Così ha confermato il capitano De Gori, forse anche perché era prossimo l'orario di chiusura al pubblico. Quello che si conosce degli interminabili minuti trascorsi dagli ostaggi, è stato proprio raccontato da loro. I rapinatori dopo aver svuotato la cassaforte a tempo, si sono fatti consegnare tutti i cellulari, così ha raccontato per esempio la signora Barbara una cliente in ostaggio, per riporli nell'ufficio adiacente, chiudendo a chiave la porta e dandosi alla fuga. Gli inquirenti hanno confermato che i due rapinatori più giovani, quelli a volto scoperto, non indossavano guanti e forse, su quei cellulari potrebbero essere state lasciate tracce o impronte utili a identificarli. Fra panico e concitazione, rocambolesco anche il modo con cui il personale della banca e i clienti sono stati liberati: "Non appena i rapinatori sono scappati dal retro dello stabile - ha raccontato la cliente Barbara - uno degli impiegati ha allertato dal telefono fisso della banca i carabinieri, la chiave che apriva la porta dell'ufficio in cui siamo stati rinchiusi, è stata avvolta in una pagina di giornale per paura che dalla finestra potesse finire a terra in una grata, quella chiave è stata poi fatta passare dall'inferriata della finestra sul retro, al carabiniere che nel frattempo era arrivato sul posto".
© RIPRODUZIONE RISERVATA