PESARO - Un inizio di settembre scoppiettante per Pesaro sul fronte delle iniziative: dopo la 1/2 Notte Bianca dei Bambini domani sera ci sarà la mega tavolata per la pizza Rossini, poi i quattro giorni della fiera di San Nicola e nel mezzo i campionati juniores di bocce con centinaia di presenze assicurate. Ma complessivamente la stagione turistica 2023 è deludente, nel Pesarese e in tutt’Italia.
Il sentiment diffuso parla di un calo tra il 20 e il 30%. I numeri sono ancora tutti da accertare ma ci sono segnali difficili da contestare. Come l’occupazione del parcheggio dell’associazione degli albergatori di Gabicce.
Gli interrogativi
Le cause? «All’inizio della stagione, con l’alluvione, il Pesarese è stato visto come la propaggine della Romagna e sono state cancellate tante prenotazioni, poi gli italiani che hanno preferito l’estero, il caro carburante, i tassi sui mutui, l’inflazione. Ma è anche la conseguenza di una promozione che, da troppi anni, considera acquisito il turismo balneare che, invece, andrebbe promosso e bene in quanto non ha alternative, non è destagionalizzabile. Motivo per cui, nell’Itinerario della bellezza inseriremo, l’anno prossimo, un’iniziativa specifica per l’Adriatico».
Una frenata improvvisa che impone misure drastiche. «Perché si tratta di un campanello d’allarme - commenta Alessandro Ligurgo, il direttore di Confesercenti Pesaro - che dimostra quante nuove sfide sta affrontando il settore: dal cambiamento climatico a competitor nuovi come l’Albania e il Montenegro, dal calo del potere d’acquisto all’aumento delle rate dei mutui. Il Governo deve intervenire a supporto dell’intera filiera, con una seria riforma fiscale e del costo del lavoro». In questo scenario, il presidente dell’Associazione Albergatori di Pesaro, Paolo Costantini, preferisce ragionare sui dati a consuntivo in mano. Avverte comunque che, a confronto dell’eccezionale 2022, una flessione fisiologica era da aspettarsi e che, come la stagione è stata altalenante come meteo, i risultati variano da una struttura all’altra poiché dipendono dal loro posizionamento e dal tipo delle offerte.
La strategia da cambiare
«Ed è proprio alla luce di questi parametri che i dati vanno analizzati ed approfonditi, per studiare una strategia precisa per aiutare gli operatori a proporsi meglio sul mercato e promuovere con efficacia il nostro turismo balneare». Ovviamente, le spiagge accusano il doppio colpo. Subiscono il calo delle presenze negli alberghi e il calo del “mordi e fuggi”. Sabina Cardinali, presidente nazionale Cna Balneari e titolare dei Bagni Tino fa i conti della serva: «L’alluvione ha compromesso l’immagine turistica e l’erosione ci ha impedito di preparare le spiagge. Le ruspe hanno lavorato sul ripascimento fino al 6 giugno, poi il cattivo tempo ha fatto sì che la stagione iniziasse solo i primi di luglio e con numeri abbastanza modesti».
Spera in questi giorni «perché - conclude - con le scuole oltre il 13 non si va. Di fatto, in concomitanza con la fiera di San Nicola, gli alberghi stagionali a Pesaro chiudono». Sul mordi e fuggi Fano patisce i lavori alla Contessa. «Purtroppo, i bagnini fenese hanno dovuto fare a meno degli umbri» conferma Mauro Mandolini, co-titolare dei Bagni Torrette, nel direttivo di Confartigianato Imprese demaniali e presidente di Balneari Confartigianato Ancona-Pesaro e Urbino. «Abbiamo perso molti bagnanti giornalieri che provenivano da Umbertide, Gubbio, Gualdo Tadino e Perugia». Da una sua prima stima, le perdite superano il 30 %.