Tornano i writer vandali e imbrattano di scritte il Palazzo del Commercio

Sporcata la facciata su piazzale Primo Maggio. L’Ente camerale ripulirà

Tornano i writer vandali e imbrattano di scritte il Palazzo del Commercio
Tornano i writer vandali e imbrattano di scritte il Palazzo del Commercio
di Letizia Francesconi
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Lunedì 29 Gennaio 2024, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 07:15

PESARO Ci risiamo. Erano rimasti “in sonno” per un po’ di tempo, poi senza annunciarsi sono tornati a colpire e a sporcare. Parliamo dei vandali imbrattatori che entrano in azione soprattutto nel centro storico mettendo nel mirino palazzi a arredi. Questa volta hanno scelto come bersaglio piazzale Primo Maggio (nel mirino era già finita la sede Inail) e il principale edificio che vi si erge, ovvero la sede della Camera di Commercio, tra l’altro un palazzo di rilievo storico e artistico in quanto resta uno dei pochi esempi, perfettamente conservati, di architettura razionalista del Ventennio. Non hanno imbrattato l’ingresso principale su corso XI Settembre, forse per paura di essere ripresi dalla telecamere di videosorveglianza della zona, ma se la sono presa con la parte dell’edificio che si affaccia appunto su piazzale Primo Maggio con il suo ingresso secondario. E l’hanno sporcata di brutto, anche con disegni osegni, per il solo gusto di imbrattare. E non è purtroppo, quello della Camera di Commercio, un caso isolato.

Caso non isolato

Altre segnalazioni di scritte comparse sui palazzi del centro sono giunte negli ultimi giorni ma si tratta di edifici privati, lo è anche la Camera di Commerci, e il Comune non interviene sul patrimonio che non è pubblico.

Dall’altra sembra essersi arenata anche quell’ipotesi avanzata mesi da dagli assessori Enzo Belloni e Francesca Frenquellucci che avrebbe visto coinvolti gli amministratori di condominio e l’associazione Regresso Arti per interventi mirati e cadenzati di pulizia sulle facciate. Dai consiglieri del primo quartiere Centro ad Andrea Corradi e Franco Cenerelli, referenti dell’associazione, si chiede di applicare, una volta individuati e pizzicati i responsabili, il regolamento comunale polizia urbana, che già prevede sanzioni per chi vandalizza il patrimonio pubblico o privato. «Quello che purtroppo si nota – osserva rammaricato Cenerelli, artista e membro dell’associazione Regresso Arti – è che non c’è interesse da parte di privati e residenti, ormai rassegnati, ad accollarsi una quota ripartita fra i condomini per far pulire questi imbrattamenti per poi ritrovarsi punto a capo. Così come tanti sono ormai scoraggiati anche nel sporgere denuncia contro ignoti».

Per altri residenti e per i consiglieri del quartiere Centro, il ritorno degli imbrattatori è legato alla presenza di bande di giovanissimi, che spesso si spostano fra l’area di piazzale Primo Maggio e la Biblioteca San Giovanni. Prosegue a questo proposito l’associazione Regresso Arti: «Era stata da noi presentata un’ultima proposta-offerta all’Amministrazione comunale– riferiscono Corradi e Cenerelli per Regresso Arti – ma da settembre scorso nessuna risposta né affermativa né contraria ci è prevenuta. La cittadinanza poteva contare su una città pulita 365 giorni l’anno grazie al nostro impegno nella ritinteggiatura di facciate e arredi privati o pubblici, e tutto nell’anno da Capitale per evitare un centro storico perennemente imbrattato. In cambio, si chiedeva la collaborazione degli assessorati a Lavori Pubblici e Manutenzioni, cioè una sede dove poter svolgere attività artistiche e formando anche questi giovani e giovanissimi writer. E invece ci sono stati riservati finora solo dei ripostigli, dove appoggiarci quasi di nascosto».

Edificio storico

Per quanto riguarda il recente imbrattamento del palazzo camerale sarà pertanto lo stesso Ente camerale a provvedere a proprie spese a far ripulire e ritinteggiare le facciate sporcate con scritte, segni informi e oscenità, che sono comparse in più punti del palazzo. Un palazzo intriso di storia, architettura e decorazioni. Tra l’altro la stessa Camera di Commercio, quattro anni fa, ha concluso il restauro dei pregevoli balconi.

La sede pesarese della Camera di Commercio delle Marche nasce come Palazzo dell’Economia Corporativa nel 1936. Per la realizzazione della sede delle Corporazioni venne bandito un concorso di progettazione nel 1933 in un’area liberata dalle demolizioni del cosiddetto ghetto ebraico. Ne risultò vincitore il progetto firmato dal gruppo romano Mario Paniconi e Giulio Pediconi, che ultimano l’edificio in soli tre anni. Nel Palazzo dell’Economia Corporativa il linguaggio che ne risulta è austero e rassicurante al tempo stesso, sintetizzato come Razionalismo mediterraneo.

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