Parco Miralfiore, l’avvertimento delle bande: dita dei piedi mozzate con la mannaia

Parco Miralfiore, l’avvertimento delle bande: dita dei piedi mozzate con la mannaia
Parco Miralfiore, l’avvertimento delle bande: dita dei piedi mozzate con la mannaia
di Luigi Benelli
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Venerdì 25 Agosto 2023, 01:35 - Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 08:20

PESARO Minacce ed efferatezze tra le gang del parco Miralfiore per dividersi le zone dello spaccio. Non solo avvertimenti, risse e botte: a un rivale sono giunti ad amputare con una mannaia il mignolo del piede. Premessa: l’episodio in questione risale a poco meno di un anno fa, lo scorso settembre, prima che la Questura procedesse poi poco dopo, a novembre, all’operazione “Cento fiori” che ha messo un freno allo spaccio e al far west del parco. Ma di quell’episodio cruento se ne è venuti a conoscenza solo ora perchè sono stati recapitati a chi è stato coinvolto, e agli avvocati, gli avvisi della conclusione delle indagini

In tutto sono 7 gli indagati.

E alcuni sono vecchie conoscenze, già salite alla ribalta. Tra di loro, per esempio, c’è John Fire, un 26enne nigeriano, arrestato a ottobre con 30 dosi di cocaina ed eroina. Disoccupato e con il reddito di cittadinanza è un trapper. I temi delle sue canzoni sono l’integrazione e l’immigrazione. Come il video “Story Untold”, la “Storia non raccontata”, che denuncia la condizione dei migranti sui barconi e sbarcati in Italia. Ognuno degli indagati ha un soprannome, come è usanza tra i membri di una banda. C’è Sabobo, 35enne nigeriano, poi un liberiano di 33 anni detto Rasta, un 32enne nigeriano che si fa chiamare Usasu.

E ancora Jude, nigeriano di 23 anni, poi un 25enne e un 23enne entrambi nigeriani. Senza nomignoli. Per tutti l’accusa è di rissa e porto abusivo d’armi per aver partecipato a scontri per garantirsi l’egemonia dello spaccio. Ma a cinque sono contestati le lesioni aggravate in concorso relative allo specifico episodio. Stando alla ricostruzione avrebbero trascinato la vittima in un boschetto dove, trattenuta a forza, è stata colpita con una mannaia da 20 centimetri che gli ha mozzato il mignolo del piede, con una prognosi di 40 giorni dovuta alla necrosi.


Un avvertimento e anche una punizione. Secondo l’accusa tutto sarebbe accaduto per una vendetta. La stessa vittima era risultata coinvolta nelle risse per il controllo del territorio. Ma questo accadeva in un momento particolare, con il parco in balia di gang e spacciatori, tutti stranieri, spesso nigeriani. Tanto che di lì a poco, a novembre, sarebbero scattati i 19 arresti della polizia per l’operazione “Cento fiori” chiamata così proprio per rilevare che ogni settimana ci poteva essere una banda diversa a dettare legge nel parco. 


E la scorsa estate c’era una sorta di guerra tra fazioni per la supremazia nella piazza dello spaccio. Tra gli avvocati degli indagati figurano Simone Soro, Marco Defendini, Giuseppe Briganti. Nelle prossime settimane l’udienza preliminare per il rinvio a giudizio.

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