Pesaro, morto alla piattaforma: forse
un errore, si indaga per omicidio colposo

Pesaro, morto alla piattaforma: forse un errore, si indaga per omicidio colposo
di Letizia Francesconi
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Giovedì 7 Marzo 2019, 07:20

PESARO - Si sarebbe trattato di un errore nell’organizzazione delle diverse fasi di esecuzione del lavoro.
 



E’ questa una delle prime ipotesi al vaglio della Procura di Ancona, a 24 ore dal drammatico incidente sul lavoro, che ha provocato la morte del gruista Egidio Benedetto di 63 anni e il ferimento di altri due operai al lavoro sulla piattaforma Eni Barbara F, in acque internazionali a 32 miglia dalla costa fra Ancona e Pesaro.
 
 


Il pm della Procura dorica, Irene Bilotta, che ha affidato le indagini alla Capitaneria di Porto e al reparto Aeronavale della Guardia di Finanza, procederà contro ignoti per omicidio colposo e lesioni colpose ma nelle prossime ore non è escluso che alcuni nomi possano essere iscritti sul registro degli indagati.
  
Alle prime luci del mattino di ieri, i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno recuperato il corpo del gruista ancora intrappolato nell’abitacolo e finito a 70 metri di profondità sotto la piattaforma. Nelle prossime ore il corpo, prima del rientro a San Salvo, in Abruzzo, dove l’uomo risiedeva, resterà a disposizione della procura che ne ha disposto l’autopsia. Da oltre 24 ore si trovano sulla piattaforma Eni i tecnici della Capitaneria di porto di Ancona, coordinati dall’Ammiraglio Morelli e dal maresciallo del reparto operativo Mazzarella. «Solo nelle prossime ore – riferisce il maresciallo Mazzarella – potremo visionare i primi riscontri e avere più chiara la dinamica di quanto accaduto al gruista. In queste ore, a bordo della piattaforma Barbara F, i nostri uomini stanno raccogliendo documentazione cartacea e fotografica, da presentare all’Autorità Giudiziaria. Potremo poi disporre delle immagini video e foto della gru e dell’altro materiale finito in mare, dopo il distaccamento della cabina di comando dal braccio meccanico della gru. Oltre alla verifica dei collaudi del mezzo di sollevamento e delle altre infrastrutture della piattaforma, sono state prelevate le schede di lavoro della giornata dell’incidente e più in generale del periodo di lavoro in piattaforma . Solitamente Eni assegna turnazioni di lavoro ogni 15 giorni, ma se il gruista aveva un turno di lavoro diverso, non lo sappiamo ancora e dovremo accertarlo dalle carte.
«Al momento sappiamo che le ultime operazioni di manutenzione alla piattaforma sono avvenute fra il 2015 e il 2017». Così per tutta la giornata di ieri sono proseguite le complesse operazioni di recupero a 70 metri di profondità della gru, che hanno riportato in supercicie la cabina, del braccio meccanico adagiato sul fondale. Impegnati decine di uomini fra sommozzatori abilitati a lavorare a profondità importanti, mezzi dei vigili del fuoco, motovedette della Capitaneria e dispositivi informatici per il recupero delle immagini sul fondale. Oggi 15 minuti di astensione lavorativa (dalle ore 11.45 alle ore 12.00) ed il suono delle sirene delle navi presenti nel porto di Ancona in segno di lutto.

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