Il Pesarese a rischio siccità, Marche Multiservizi Aset: «Serve un piano contro la siccità»

L’adi Tiviroli e il presidente Reginelli scrivono ai sindaci dell’Aato per un incontro «urgente e necessario»

Il Pesarese a rischio siccità, Marche Multiservizi Aset: «Serve un piano contro la siccità»
Il Pesarese a rischio siccità, Marche Multiservizi Aset: «Serve un piano contro la siccità»
di Véronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Sabato 17 Febbraio 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 10:54

PESARO - Il Pesarese a rischio siccità. Preoccupa e molto la cronica mancanza di piogge e di neve. Pertanto, Aset e Marche Multiservizi lanciano un appello e chiedono ai sindaci dell’Aato 1 di riunirsi per definire un piano di interventi da inserire prima nella programmazione di Provincia e Regione da sottoporre al Commissario Straordinario per la siccità.

La lettera è a firma congiunta dell’ad di Mms Mauro Tiviroli e del presidente di Aset Paolo Reginelli che sottolineano come l’incontro «sia urgente e necessario».

A fare scattare la richiesta sono i dati dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale che preannunciano un'estate complicata e di cui si discuterà nella Conferenza Istituzionale Permanente del 6 marzo e in quella operativa del 29 febbraio. Nell'ultimo report della direzione ambiente della Regione Marche risulta non solo che le piogge di dicembre - sotto la media - hanno determinato la riduzione delle portate rispetto a quelle di novembre che già erano inferiori alla media ma che le portate medie mensili a dicembre erano sotto la media.

«Siamo in emergenza dal 2017 – entra nel merito Paolo Reginelli - e dai dati emerge che il Metauro, la principale fonte di approvvigionamento di acqua potabile della nostra provincia, ha, per il momento, oltre il deflusso minimo vitale - 148 milioni di metri cubi - disponibile solo 69 milioni di metri cubi. Considerando - precisa - che nel 2017 potevamo contare nello stesso periodo su 150 milioni di metri cubi, è palese quanto sia critica la situazione».

Si teme il rischio del cuneo salino. Il fenomeno provocato dalla ridotta portata del fiume che fa che l’acqua salata del mare riesca a farsi strada nella falda acquifera dell’entroterra. L’assemblea sarà per i sindaci l’occasione quindi di confrontarsi sulle varie proposte dello studio sulla gestione delle risorse idriche contro la siccità e la scarsità idrica degli esperti delle Università di Urbino, Bologna e Politecnica delle Marche di cui hanno preso conoscenza lo scorso 22 gennaio. Lo studio parte da un’analisi delle risorse disponibili e, confrontando i dati con i fabbisogni idropotabili, agricoli e industriali, ha stilato vari scenari come di agire sulle perdite; ottimizzare l'utilizzo delle acque sotterranee e la ricarica controllata degli acquiferi; riutilizzare le acque reflue; la desalinizzazione; la costruzione di laghetti di prossimità a scopo agricolo; migliorare la gestione degli invasi; ottimizzare le perdite agricole e un nuovo invaso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA