PESARO - Il Pesarese a rischio siccità. Preoccupa e molto la cronica mancanza di piogge e di neve. Pertanto, Aset e Marche Multiservizi lanciano un appello e chiedono ai sindaci dell’Aato 1 di riunirsi per definire un piano di interventi da inserire prima nella programmazione di Provincia e Regione da sottoporre al Commissario Straordinario per la siccità.
La lettera è a firma congiunta dell’ad di Mms Mauro Tiviroli e del presidente di Aset Paolo Reginelli che sottolineano come l’incontro «sia urgente e necessario».
«Siamo in emergenza dal 2017 – entra nel merito Paolo Reginelli - e dai dati emerge che il Metauro, la principale fonte di approvvigionamento di acqua potabile della nostra provincia, ha, per il momento, oltre il deflusso minimo vitale - 148 milioni di metri cubi - disponibile solo 69 milioni di metri cubi. Considerando - precisa - che nel 2017 potevamo contare nello stesso periodo su 150 milioni di metri cubi, è palese quanto sia critica la situazione».
Si teme il rischio del cuneo salino. Il fenomeno provocato dalla ridotta portata del fiume che fa che l’acqua salata del mare riesca a farsi strada nella falda acquifera dell’entroterra. L’assemblea sarà per i sindaci l’occasione quindi di confrontarsi sulle varie proposte dello studio sulla gestione delle risorse idriche contro la siccità e la scarsità idrica degli esperti delle Università di Urbino, Bologna e Politecnica delle Marche di cui hanno preso conoscenza lo scorso 22 gennaio. Lo studio parte da un’analisi delle risorse disponibili e, confrontando i dati con i fabbisogni idropotabili, agricoli e industriali, ha stilato vari scenari come di agire sulle perdite; ottimizzare l'utilizzo delle acque sotterranee e la ricarica controllata degli acquiferi; riutilizzare le acque reflue; la desalinizzazione; la costruzione di laghetti di prossimità a scopo agricolo; migliorare la gestione degli invasi; ottimizzare le perdite agricole e un nuovo invaso.