FERMO - Non piove da tempo. Ma soprattutto non nevica. E’ un inverno, ancora una volta, come ormai da qualche anno, particolarmente caldo e siccitoso. Manca soprattutto la neve in montagna, e quella, pochissima caduta, si scioglie velocemente. Tutto ciò fa già paventare la preoccupazione per la mancanza di acqua potabile nei prossimi mesi, specialmente durante l’estate. Per ovviare a queste problematiche, sempre più frequenti per il futuro, è stato realizzato il mega progetto dell’Interconnessione dei Sibillini. La società Ciip che copre Fermano e Ascolano ha coinvolto nell’iniziativa Ato 5 (Piceno), Ato 4 (Fermano) e Ato 3 (Maceratese) per “condividere” l’acqua nel momento in cui viene a mancare in qualcuno di questi territori. Un progetto per circa 500 milioni di euro.
I particolari
Il primo stralcio ad essere messo in cantiere è il potabilizzatore del lago di Gerosa.
Soprattutto sarà principalmente realizzata con fondi pubblici, come ribadito recentemente anche dal commissario alla Ricostruzione post sisma Guido Castelli. Già 86 milioni di euro sono arrivati e altri saranno disponibili. Altrimenti sarebbero costi notevoli e non sostenibili per gli utenti. Anche per questo – rimarca il sindaco – la Ciip ha diffidato chiunque si opporrà a quest’opera e creerà dei danni alla sua realizzazione». Infatti nell’area fermana si era creato un fronte di opposizione ai prelievi sul Tenna da parte delle associazioni piscatorie Apd Valtenna e Club Alto Tenna, con l’appoggio di Legambiente, Fipsas, Arci Pesca e Enal Pesca, appoggiate anche da alcuni sindaci ed ex primi cittadini dell’alto Fermano, convinti che le captazioni dal Tenna possano arrecare danno alla sopravvivenza della fauna ittica e all’equilibrio ambientale. Sul caso c’era anche stato un incontro a Servigliano.
I numeri
«Da tener presente che dopo il sisma del 2016 – rimarca lo stesso Ciaffaroni - c’è stato un forte sconquasso delle sorgenti. Quelle di Foce e di Pescara del Tronto hanno perso 400-500 litri al secondo. E’ chiaro che nessuno vuole prosciugare i fiumi, ma la disponibilità per l’utilizzo umano è un’esigenza primaria».
Gli stanziamenti
Per questo primo stralcio riguardante il potabilizzatore di Gerosa ed il prelievo sul Tenna, sono previsti 60 milioni, di cui 40 dal Pnrr, da spendere entro il 2026, e 20 dalla Ciip. Questi fondi sono così suddivisi: il potabilizzatore (25 milioni), la condotta dal lago a frazione Croce di Casale (15), quella verso il Tennacola (9) e la condotta dal Tenna al potabilizzatore (11).