Pesaro, Più di 4mila alla Vitrifrigo Arena a caccia di uno dei 47 posti da infermiere: «Siamo marchigiani, vogliamo tornare a casa»

Pesaro, Più di 4mila alla Vitrifrigo Arena a caccia di uno dei 47 posti da infermiere: «Siamo marchigiani, vogliamo tornare a casa»
Pesaro, Più di 4mila alla Vitrifrigo Arena a caccia di uno dei 47 posti da infermiere: «Siamo marchigiani, vogliamo tornare a casa»
di Thomas Delbianco
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 07:32

PESAROUn giovane infermiere lavora nel reparto di Medicina d'Urgenza a Carpi. Un amico a fianco in una struttura sanitaria di Modena. Una ragazza a pochi metri di distanza svolge la professione infermieristica a Ravenna. Sono tutti giovani, tutti già lavorano, e nella maggior parte dei casi con un posto fisso, frutto di un precedente concorso vinto. Altro in comune? Lavorano tutti negli ospedali o strutture sanitarie dell'Emilia-Romagna. Ma vogliono lavorare nelle Marche. Il motivo? Principalmente perchè sono marchigiani e hanno voglia di tornare vicino a casa.

Freddo e attesa

Girando nel piazzale davanti alla Vitrifrigo Arena tra le 4mila anime infreddolite, tra i giovani freschi di laurea, diversi dei quali con centinaia di chilometri alle spalle per arrivare a Pesaro, disoccupati in cerca di occupazione, precari che cercano l'agognato posto fisso, c'è anche questo spaccato di lavoratori: quelli che il posto fisso nell'ambito sanitario già ce l'hanno, ma vorrebbero trovarlo in una delle aziende sanitarie delle Marche, la loro terra d'origine.

Ieri mattina il maxi-concorso per 47 posti da infermiere indetto dalla Regione Marche. Ruoli da distribuire, una volta espletati gli esami, in tutte le aziende sanitarie regionali (18 posti per l’Ast Macerata; 12 posti per l’Ast Pesaro-Urbino; 5 posti per l’Ast Ascoli-Piceno; 4 per l’Azienda Ospedaliero – Universitaria delle Marche; 4 posti per l’Ast Fermo; 3 posti per l’Ast Ancona; 1 posto per l’Ircss–Inrca). Alle 8,30 l'apertura dei varchi, due ore dopo il via alla prova scritta, poi la prova pratica.

«Arriviamo da Recanati, speriamo nel posto fisso - racconta un gruppo di infermieri - Studiato? Quanto Basta. Siamo già in un buon luogo di lavoro, ma un concorso è sempre un concorso e vale la pena provare». «Noi invece proveniamo da una struttura privata di Ancona. E' il primo concorso che facciamo, in questo periodo abbiamo lavorato e studiato, impegnandoci molto. Ed ora eccoci qua, ci proviamo». I ragazzi si confrontano, provano a indovinare alcuni quesiti che troveranno nei fogli del concorso una volta seduti dentro il palazzetto. Cercano di smorzare la tensione con una sigaretta, si scaldano le mani, infreddoliti nella rigida mattinata pre natalizia. Attendono, ognuno alla propria maniera, l'apertura dei cancelli. Nel mezzo del piazzale spuntano due trolley. Un gruppo di giovani freschi di laurea nell'ambito sanitario, si sono fatti un bel viaggio dal Gargano, Ma piuttosto che partire di notte, hanno preferito arrivare lunedì e dormire in hotel, per essere senza dubbio più freschi al concorso, condizione mentale necessaria per riuscire a fare bene, oltre allo studio nelle settimane mesi precedenti alla prova. «Non pensavamo che Pesaro fosse così carina, è una bella città - esclamano i pugliesi - siamo sicuri che tutte le Marche siano una bella regione. Non ci dispiacerebbe lavorare qui».

Perso il conto

C'è chi è al primo concorso, chi ne ha fatti cinque, e chi, invece, risponde sorridendo di aver perso il conto. Ci sono anche candidati della provincia di Pesaro-Urbino. Una ragazza è di Piandimeleto: «Questo è il raggiungimento di un percorso, bisogna stare sereni, perchè raccoglieremo quello che abbiamo seminato». La prova di ieri era stata anticipato dalla protesta di un gruppo di laureandi in infermieristica dell’Università Politecnica delle Marche, i quali avevano espresso stupore e delusione per la scelta di indire un concorso per 47 infermieri con chiusura del bando un mese prima delle lauree, «escludendoci, di fatto, dalla possibilità di parteciparvi ed avere qualche chance di essere, perlomeno, in una graduatoria ufficiale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA