Cotignola bis a Pesaro, anche i consiglieri di centrodestra Andreolli e Redaelli favorevoli: «Pubblico e privato insieme per la salute, basta esodo»

Cotignola bis a Pesaro, anche i consiglieri di centrodestra Andreolli e Redaelli favorevoli: «Pubblico e privato insieme per la salute, basta esodo»
Cotignola bis a Pesaro, anche i consiglieri di centrodestra Andreolli e Redaelli favorevoli: «Pubblico e privato insieme per la salute, basta esodo»
di Miléna Bonaparte
4 Minuti di Lettura
Sabato 20 Gennaio 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 11:43

PESARO - Concretezza, non ideologie. Senso pratico e risposte alle necessità di un percorso di cura completo nel territorio, senza le fughe di pazienti oltre i confini regionali. Una boccata d’ossigeno ai costosi rimborsi della mobilità passiva e all’apprensione delle migrazioni sanitarie. Anche l’opposizione di centrodestra in consiglio comunale è favorevole all’arrivo della clinica “Maria Cecilia Hospital Pesaro” del gruppo Ettore Sansavini nel quartiere della salute di Villa Fastiggi.

E l’auspicio è che nel dibattito in aula non si riproduca la classica diatriba pubblico-privato, solidarietà e profitto, che avrebbe poca ragion d’essere alla luce della possibilità di accreditamento delle prestazioni con il servizio sanitario nazionale e il diritto di libera scelta degli utenti.

Le dichiarazioni

Lo dichiarano Dario Andreolli, capogruppo della Lega Pesaro, e Michele Redaelli, alla guida del gruppo Misto di minoranza, dopo la commissione Urbanistica di martedì e in vista del consiglio comunale in programma a febbraio, chiamato a dare il via libera definitivo alla proposta di variante non sostanziale al piano regolatore, dalla destinazione di struttura sanitaria e terziario a quella ospedaliera, per realizzare un presidio simile a Cotignola, ma calato nella realtà marchigiana.

La sede, con il terreno attiguo per un ampliamento, è quella dell’ex residenza socio-sanitaria di piazza Tarquinio Provini, ceduta alla società romagnola dal consorzio Cives di cooperative tra cui il Labirinto.

«Davanti alle grandi sfide occorre avere un approccio pragmatico basato sulla risposta ai bisogni e non ideologico - afferma Dario Andreolli -. Sono favorevole alla proposta di variante al Prg per realizzare a Villa Fastiggi la nuova clinica Cotignola bis del gruppo Sansavini. Una scelta urbanisticamente compatibile e adeguata a quanto già previsto dal Piano regolatore nella zona dell’intervento. Chiaramente questa decisione deve essere valutata anche nel merito e ritengo che sia giusto dare la possibilità a un privato in campo sanitario di rafforzare i servizi offerti al fine di garantire la completezza del percorso di cura del paziente». E l’arrivo dell’ospedale privato è l’occasione per spezzare una lancia a favore della politica sanitaria della giunta Acquaroli in provincia.

«La Regione, nel nostro territorio, sta facendo investimenti nell’edilizia sanitaria senza precedenti - mette in rilievo il capogruppo della Lega - e, sempre di più, anche in personale e borse di studio specialistiche per nuovi medici. Di fronte a un notevole impegno nel potenziamento della sanità pubblica, il privato, qualora venisse ritenuto utile il convenzionamento, potrebbe dare il contributo giusto in un'ottica sussidiaria nel mettere in pratica l'offerta per i cittadini, i quali avranno così la possibilità di scegliere in autonomia quali servizi utilizzare».

Michele Redaelli, alla guida del gruppo Misto di minoranza, chiarisce che «questa delibera di variante non pone un'antitesi tra sanità pubblica e sanità privata. L'eventuale accreditamento potrebbe avvenire in una fase successiva e sarebbe il frutto di una programmazione e un giusto equilibrio tra pubblico e privato basato sulla possibilità di erogare servizi sempre più di qualità e in tempi rapidi».

La concretezza

Anche Redaelli sottolinea le riforme regionali della sanità promosse dalla giunta Acquaroli, dalla nascita dell’Ast al nuovo piano Sociosanitario, dal programma di edilizia sanitaria fino alla certezza del nuovo ospedale di Pesaro, che «danno la misura della discontinuità rispetto al passato e della rilevanza del nostro territorio nella sanità del futuro. In questa variante al Prg non vedo un'alternativa ai servizi pubblici, ma al contrario una possibilità di rafforzare la strategia regionale messa in atto per dare risposte alla mobilità passiva che da decenni rappresenta un deficit per il nostro territorio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA