Pesaro, dopo la scomparsa di Biagiotti per un mesotelioma. L'opposizione: «Il rischio amianto resta. Ma l'assessora è sparita dai radar»

L'opposizione: «Il rischio amianto resta. L'assessora è scomparsa dai radar»
L'opposizione: «Il rischio amianto resta. L'assessora è scomparsa dai radar»
di Miléna Bonaparte
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Lunedì 21 Agosto 2023, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 13:37

PESARO «Cambiando l’ordine degli assessori all’Ambiente che si susseguono in Comune, dopo i rimpasti di giunta, il risultato non cambia, anzi le cose peggiorano. Heidi Morotti ci aveva messo tutto il suo impegno anche se con pochi risultati, ma l’assessora Maria Rosa Conti sta dando segnali preoccupanti e manifesta un completo disinteresse per i veri problemi d’inquinamento della città». 


Il campo minato sul quale sferra l’attacco Emanuele Gambini, della lista di centrodestra ”Prima c’è Pesaro”, è quello dell’amianto che si sgretola e le cui polveri killer minacciano l’aria della città, risollevando l’esigenza di una mappatura dei siti e la rimozione delle tettoie in eternit più minacciose.

Una battaglia partita circa tre anni fa che torna alla carica assumendo toni accesi. 


Il mesotelioma


Del resto di mezzo c’è stata anche la recente morte per mesotelioma del collega prima in circoscrizione con An, poi da consigliere comunale della Lega passato nel gruppo misto di maggioranza Roberto Biagiotti, 40 anni, avvocato, un moglie sposata poche settimane prima di andarsene e il figlioletto di 2 anni. Un tumore alla pleura dei polmoni e della parete toracica che può insorgere in seguito alla vicinanza con le particelle cancerogene. E al funerale l’appello è stato toccante.
«Ho presentato a maggio la mia mozione sull’inquinamento da polvere di amianto per sollecitare la mappatura e la rimozione dei siti contaminati - ricorda Gambini -, si era appena avuta la notizia della malattia che aveva colpito Biagiotti, ma non sapevamo ancora che si trattasse di mesotelioma. Anche se le circostanze del contagio non sono state assolutamente accertate, mi sento in dovere di riproporre simbolicamente il mio appello in particolare per la situazione che ritengo più allarmante, quella dei capannoni della famiglia Cartoceti che si trovano tra via Becci, via Toscanini e via Mercadante. Una copertura di 8.400 metri quadrati di eternit, in mezzo alle case degli abitanti di Villa San Martino, di fronte a una scuola dell’infanzia, vicino alla palestra Cef Gym e alla concessionaria di auto Diba in via Paganini. Negli ultimi due mesi i titolari della fabbrica hanno ricominciato a coprire le tettoie con la vernice protettiva nei punti in cui l’amianto si è sgretolato, una misura tampone che non dà alcuna garanzia di sicurezza. Ma l’imprenditore prende tempo, gli eredi Cartoceti non si sono ancora messi d’accordo per la bonifica e procedono con espedienti tappabuchi. Al contrario i signori Della Fornace, che avevano una vetreria nella zona, sono stati costretti a mettere tutto in sicurezza da alcuni anni. Perché questa disparità di trattamento?». 


Le richieste


Il Comune sarebbe sordo alle quattro richieste avanzate da Gambini: considerare l’amianto un pericolo legato alla salute dei cittadini e dell’ambiente soggetto alla massima attenzione; presentare un elenco delle strutture pubbliche che hanno manufatti in eternit nelle vicinanze; predisporre un piano di bonifica nel territorio comunale; coinvolgere cittadini e associazioni per l’individuazione delle criticità. «La situazione è molto grave in tante altre zone - sottolinea il consigliere di “Prima c’è Pesaro” -, in questi tre anni mi è stata vicina l’assessore Heidi Morotti che, per esempio, ha coinvolto i signori Cartoceti per realizzare la bonifica dei capannoni, anche se poi tutto si è arenato. Ma ora la nuova amministratrice che segue l’ambiente, Maria Rosa Conti, si è completamente defilata e siamo ancora qui con tante tettoie da smantellare. Grande merito per i risultati raggiunti va invece a Elisabetta Sacchi, presidente del comitato locale dell’Ona, l’Osservatorio contro l’amianto, che ha segnalato situazioni allarmanti prima sconosciute e abbiamo risolto insieme, tanto per dirne uno, il caso della copertura del supermercato di via Curiel con la bonifica da parte del privato. Dovrebbe essere lei il nostro assessore all’Ambiente, promosso sul campo». 


Attenzione alle antenne


«In realtà - prosegue - ci vorrebbe poco per risolvere i problemi della città, non solo in fatto di inquinamento da amianto, ma anche per quanto riguarda le antenne che stanno spuntando come funghi. In realtà si sapeva da tempo che c’era stata la richiesta di almeno 40-50 nuove antenne, il problema era ben noto, mi chiedo perché non si è fatto niente prima che la situazione scoppiasse a cose fatte».
 

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