Cooperative a Marche Nord, Saltamartini ignora il maxi appalto. Ruggeri accusa: «Informazione opaca»

Cooperative a Marche Nord, Saltamartini ignora il maxi appalto. Ruggeri accusa: «Informazione opaca»
Cooperative a Marche Nord, Saltamartini ignora il maxi appalto. Ruggeri accusa: «Informazione opaca»
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 09:46

PESARO - Ha riferito nel dettaglio l’impiego dei medici liberi professionisti nei pronto soccorso di Pesaro e Fano per i primi 146 turni affidati a una ditta esterna dall’azienda ospedaliera Marche Nord. Ma l’assessore regionale alla salute, Filippo Saltamartini, ha ignorato il maxi appalto da 13 milioni della stessa azienda in corso di assegnazione per coprire quasi 9mila turni al pronto soccorso e a pediatria nei prossimi tre anni.

Eppure l’interrogazione gli chiedeva espressamente, tra le altre domande, della congruità di un bando così impegnativo (un anno prorogabile per altri due), le cui offerte scadevano il 29 settembre, rispetto alla prossima soppressione dell'azienda ospedaliera. Marche Nord dal primo gennaio sarà incorporata nell’azienda sanitaria territoriale, in cui verrà assorbirà anche l’Area vasta 1 dove da tempo si ricorre alle cooperative dei medici, cosicché la futura gestione avrebbe potuto ricercare utili integrazioni e sinergie. 

L’appalto estivo negato

Nella seduta di ieri del consiglio regionale si è levata la protesta della capogruppo del M5s, Marta Ruggeri, contro «l’informazione opaca» dell’assessore alla salute che «in aula non dice le cose come stanno». Ruggeri si è esplicitamente richiamata al precedente di luglio, quando rispondendo a un’interrogazione sull’ingresso delle cooperative a Marche Nord, Saltamartini aveva dichiarato che non c’era questa esigenza perché nell’azienda pesarese la carenza dei medici del pronto soccorso, comune a tutt’Italia, era sopperita con le prestazioni aggiuntive dei professionisti interni delle specialità equipollenti. Invece, risaliva a quasi 50 giorni prima il bando andato deserto per appaltare all’esterno una parte del servizio, a cui era seguito un doppio incarico (appunto per 146 turni) alla società Medical Line Consulting di Roma.

«Nelle precedenti risposte sulla gestione degli organici ospedalieri - ha chiesto in modo incalzante Ruggeri - erano stati omessi dall’assessore aspetti importanti, oppure Saltamartini non era stato informato in modo corretto ed esaustivo? Comunque sia, trovo estremamente gravi entrambe le possibilità».

Per accreditare un ricorso limitato alle ditte esterne, Saltamartini ha riportato i dati degli ultimi 4 mesi quando è stato prevalente - per garantire le ferie al personale del pronto soccorso e la qualità delle prestazioni, come ha specificato - l’aiuto degli altri reparti, evitando di rispondere sul prossimo massivo ricorso alle cooperative alle quali, secondo il maxi appalto, si chiedono mediamente 200 turni al mese.

«Speriamo nel governo»

Per il resto l’assessore alla salute ha segnalato che nelle Marche si ricorre alle cooperative dei medici dal 2019 (quindi dalla gestione di centrosinistra), ha ricordato che il problema nasce dalla mancata formazione perché vanno in pensione più medici di quelli che entrano in servizio perciò la Regione ha aumentato le borse di studio per le specializzazioni, ha stigmatizzato la distorsione del sistema per cui vengono pagati di più i medici esterni (121 euro a ora) rispetto a quelli interni (60/80 euro per le prestazioni aggiuntive), si è lamentato della spending review del 2012 che ha posto un tetto di spesa per il personale sanitario e si è augurato una soluzione al problema da parte del prossimo governo.

Ha anche detto che basterebbe aumentare l’età pensionabile per evitare che i medici vadano a lavorare nelle cooperative, anche se in realtà per farlo si licenziano dalla sanità pubblica ben prima della pensione. Replicando, Ruggeri ha evidenziato che, come senatore, pure Saltamartini approvò il tetto di spesa nella sanità pubblica all’epoca del governo Berlusconi.

Medici esterni in 9 ospedali

«Si avvalgono di personale esterno proveniente da coop private gli ospedali di Pesaro, Fano, Urbino, Senigallia, Fermo, Ascoli Piceno, Macerata, Civitanova e San Severino - ha evidenziato la capogruppo del M5s -. Mi sembra che qualcosa non torni nell’approccio dell’attuale maggioranza al problema degli organici ospedalieri ridotti, considerando che in campagna elettorale il centrodestra marchigiano giurava di voler ri-pubblicizzare la sanità regionale. Ci sembra invece che si voglia puntare su una privatizzazione strisciante».

Marta Ruggeri ha richiamato anche la denuncia di ieri sul Corriere Adriatico del sindacato di categoria Cimo, che ha messo in evidenza la disparità di trattamento economico tra i medici interni, pagati circa 3.000 euro al mese, e quelli esterni, che ne percepiscono 9.000.

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