Pesaro, bancarotta per l'azienda Mulazzani
Sequestrati case e conti per 60 milioni

Pesaro, bancarotta per l'azienda Mulazzani Sequestrati case e conti per 60 milioni
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Martedì 22 Dicembre 2015, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 18:07
PESARO - Il crac finanziario ieri ha fatto scattare un blitz della Guardia di Finanza di Rimini in quattro province per il sequestro di beni immobili, aziendali e monetari per 60 milioni di euro riguarda l'azienda Mulazzani, una delle principali imprese edili di Pesaro.
Nell'operazione Rolling Bricks sono 24 gli indagati per bancarotta fraudolenta. L'indagine è partita in seguito al fallimento della ditta edile Mulazzani Costruzioni spa avvenuto nel 2013, che ha la sede legale a Montegridolfo in provincia di Rimini e sedi distaccate a Pesaro e Ravenna.

Tra gli indagati per bancarotta fraudolenta e preferenziale sono il pesarese Italino Mulazzani, presidente del consiglio di amministrazione dell'azienda, il figlio Fabio, direttore generale della ditta di costruzioni e la figlia, oltre ad altre 21 persone creditrici, per lo più artigiani edili, che hanno goduto di pagamenti di favore.

L'azienda è molto nota perché ha realizzato importanti opere, come per esempio a Pesaro gli stabilimenti Berloni, la sede della Bnl, il complesso immobiliare Le Torri, il Palazzo di giustizia, mentre a Rimini portano la firma della Mulazzani il 105 Stadium e il centro commerciale Le Befane.

Prima della sentenza dichiarativa di fallimento, la società aveva avuto accesso alla procedura del concordato preventivo, poi revocato per inadempimento degli obblighi contratti col Tribunale di Rimini. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno coinvolto numerose società fornitrici di beni e servizi della fallita e, per esse, i rispettivi legali rappresentanti che sono stati denunciati a piede libero, perché destinatari di beni e disponibilità alienati in danno degli altri creditori.

Per Fabio Mulazzani è scattata l'applicazione della misura cautelare dell'obbligo di firma per tre volte alla settimana alla polizia giudiziaria. Infine proprio ieri i finanzieri di Rimini, insieme ai colleghi di Pesaro, Urbino, Fano, Cattolica, Senigallia, Ravenna e Aversa, hanno dato esecuzione ai provvedimenti di sequestro di 53 immobili e 22 terreni, quote societarie, cessioni di crediti, fidejussioni e conti correnti riconducibili agli indagati per un ammontare complessivo di oltre 60 milioni di euro.
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