Cos’è accaduto
Il religioso - parroco di San Costanzo e Cerasa, 74 anni il prossimo 30 settembre - aveva appena terminato un incontro e stazionava fuori dalla chiesa lungo il centralissimo corso Matteotti con la gente che ancora si intratteneva in chiacchiere. All’improvviso è sopraggiunta un’auto a velocità sostenuta, decisamente troppo e don “Memo”, come i parrocchiani affettuosamente lo chiamano, ha rimproverato l’uomo alla guida: «Vai piano, c’è gente». Una sgridata a voce alta, un monito che appare ancora più stringente anche alla luce della tragedia di Casal Palocco, alle porte di Roma, costata la vita a un bimbo di 5 anni per la Lamborghini fuori controllo dei giovani youtuber.
Ma quel rimbrotto udito da molti, e anche dallo stesso conducente, ha innescato la reazione aggressiva di quest’ultimo che, lungi dal chiedere scusa o rallentare, ha fermato di colpo l’auto e dopo essere sceso è tornato indietro raggiungendo il sacerdote sull’uscio della casa parrocchiale.
Per gli amici don Memo: «Situazione assurda»
Quello che è successo poi lo racconta lo stesso don “Memo”: «Mi ha messo le mani in faccia e mi ha colpito.
La solidarietà
Nel frattempo don Stefano ha incassato la solidarietà di tutta San Costanzo: «Gli schiaffi al parroco no, si è superato il limite». E c’è chi racconta di essere stato vittima di recente di un episodio analogo. Don “Memo” , punto di riferimento per l’intera comunità, è molto amato: un prete di strada sempre in mezzo alla gente, a guidare per mano le famiglie e i giovani nelle tante iniziative che la parrocchia organizza con le associazioni. Sull’episodio indaga la polizia locale, che attraverso la videosorveglianza cercherà di risalire alla targa dei veicolo e al conducente. Nel centro il limite di velocità è fissato a 30 km orari e di sera vige il divieto di transito dopo le 21 ma molti – soprattutto non residenti di San Costanzo – “tagliano” per il corso procedendo verso Fano. «Ma il corso Matteotti non può diventare la tangenziale di San Costanzo – chiosa don Stefano – ci sono limiti e divieti che invece nessuno rispetta. Se continuano così metto un banchetto di traverso sulla strada».