A Fano un museo dedicato a Vangi con la donazione di 60 sue opere. Il Comune fa da garante

A Fano un museo dedicato a Vangi con la donazione di 60 sue opere. Il Comune fa da garante. Nella foto, Giuliano Vangi in piazza Amiani davanti alla sua opera Concordia
A Fano un museo dedicato a Vangi con la donazione di 60 sue opere. Il Comune fa da garante. Nella foto, Giuliano Vangi in piazza Amiani davanti alla sua opera Concordia
di Andrea Amaduzzi
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Sabato 30 Marzo 2024, 07:03 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 15:23

FANO L’altro giorno l’ultimo saluto nel duomo di Pesaro a Giuliano Vangi, poco più di due settimane fa invece l’atto di giunta con cui il Comune assume un ruolo preciso nella procedura che dovrebbe portare alla realizzazione del museo dedicato all’artista a palazzo Bracci Pagani.

Una congiunzione temporale imprevedibile ma che rende ancora più stringente l’impegno sottoscritto da Comune e Fondazione Carifano in un apposito protocollo del gennaio 2021 di riservare alle opere dello scultore uno spazio prestigioso della città con cui aveva spesso interagito e alla quale era legato da un sincero rapporto affettivo sintetizzato efficacemente dalla “Concordia” di piazza Amiani. 

La lettera del 21 settembre

Ed è proprio ad una lettera ufficiale inviata da Vangi il 21 settembre dello scorso anno che fa seguito il documento approvato, nel quale si aderisce alla richiesta di «intervenire nell’atto di donazione rendendosi garante del mantenimento e della prosecuzione del museo nell’eventualità che la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano dovesse per qualsiasi caso o motivo cessare la propria operatività».

La definizione di «assolutamente improbabile» che viene applicata all’ipotesi rende già sufficientemente l’idea di una sorta di “polizza” di cui, coinvolgendo l’istituzione pubblica, ci si è voluti dotare, ma è lo stesso sindaco Seri a confermare che «l’intenzione di fondo è che l’esposizione e le opere che conterrà restino per sempre, e a prescindere da qualunque evento, patrimonio condiviso di questa comunità».

All’interno di quella lettera fissati anche aspetti che riguardano spazi, fruibilità, manutenzione e scelta delle opere, diritti di riproduzione, prestiti temporanei e anche costituzione di un comitato scientifico.

La Fondazione Carifano

Precisato anche che la Fondazione Carifano, in qualità di destinataria della donazione, debba farsi carico delle spese di trasferimento di quelle opere dall’attuale sede di Pietrasanta. Si tratta di sculture, grafiche, disegni e bozzetti, per una sessantina di pezzi in tutto, che occuperebbero quasi per intero gli ambienti del palazzo fino al cortile del Nespolo. Quanto alla tempistica molto più che verosimile che la data di massima, indicata nei mesi scorsi nell’estate 2024, possa subire uno slittamento, come naturale a seguito dello morte dell’artista.

Da accertare anche se nella selezione venga inserito pure il bozzetto definitivo dell’opera ispirata all’Uomo Vitruviano che avrebbe dovuto connotare piazza Avveduti. Iniziativa proposta al maestro dal Centro Studi Vitruviani e che aveva trovato terreno fertilissimo nel suo genio, spingendolo a concepire un compiuto intervento urbanistico tradotto in una piazza delimitata da una panchina circolare in pietra e dominata dalla rilettura dell’idea leonardiana, con all’interno due gruppi scultorei in marmo. 

Il costo di 600mila euro

La presentazione del bozzetto risale al gennaio 2023 e l’auspicio espresso nel corso delle esequie dal sindaco Seri di dare corpo a quel disegno, per un costo stimato intorno ai 600.000 euro, si scontra non tanto e non solo con la mancanza di risorse, che nessuno nel frattempo ha individuato o reperito, ma fatalmente con la scomparsa dell’artista. 

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