Turismo a Fano, il piano strategico fa flop. La confessione: «Salvi solo grazie all’aumento dei prezzi»

Turismo, il piano strategico fa flop: «Salvi grazie all’aumento dei prezzi»
Turismo, il piano strategico fa flop: «Salvi grazie all’aumento dei prezzi»
di Massimo Foghetti
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Mercoledì 6 Settembre 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 07:35

FANO Spiagge deserte in pieno giorno, nonostante il tempo si mantenga favorevole per iniziare o prolungare una vacanza; anzi si può dire che con temperature più gradevoli, rispetto alla fornace di agosto, il mese di settembre si mostra più idoneo a favorire le presenze turistiche. Perché questo non accade? 


Spiagge già deserte


Ieri a mezzogiorno le spiagge del Lido erano gremite di ombrelloni chiusi e sul lungomare gli alberghi troneggiavano su passeggiate vuote.

E’ vero che è iniziata la bassa stagione, ma se questa immagine sconsolante si aggiunge al consuntivo deludente che gli operatori alberghieri hanno redatto per il mese di agosto, la situazione economica si complica. In effetti più che con i dati degli arrivi e delle presenze, bisogna, fare i conti, hanno evidenziato gli albergatori, con i risultati economici. Mauro Giampaoli è stato per anni il direttore dell’ufficio turismo di Fano e ora gestisce l’hotel Paradise.

«Agosto – ha detto – è stato un mese deludente, specie per il calo di presenze che si è verificato nelle prime due settimane. Ciò nonostante il consuntivo del mese si è salvato grazie all’aumento dei prezzi che si è reso inevitabile in considerazione dell’andamento della economia nazionale. Agosto solitamente è il mese che riesce a dare una svolta economica all’impresa ed è l’incasso a fare la differenza». A questo riguardo ogni albergo deve fare i conti con una sua situazione personale dove c’è chi vince e c’è chi perde. Tra l’altro secondo Giampaoli è difficile individuare un’unica causa del risultato deludente di una stagione che si credeva proficua: il carovita che impone alle famiglie drastici risparmi? L’aumento dei mutui che comporta l’annullamento delle vacanze? La chiusura della Contessa che dirotta il turismo umbro su altri lidi? O il piano strategico del turismo che non funziona?


Forse è un po’ di tutto questo. Fatto sta che il calo più sentito è stato quello degli stranieri per la mancanza di una vera e propria promozione all’estero. I contatti con Gandia in Spagna e la promozione del brodetto a Londra, sono stati considerati del tutto insufficienti. Più che le grandi strategie che hanno lasciato la situazione che hanno trovato è il vecchio tradizionale passaparola che per Giampaoli funziona. Per Bruno Rapa, titolare dell’hotel Casadei, siamo in presenza di cambiamento radicale del modo di fare vacanza. «Una volta si chiamava – evidenzia – “villeggiatura” perché durava un mese, oggi un weekend è la prassi più consolidata; magari più di uno durante l’anno, ma in località mordi e fuggi diverse ed è questo che produce il calo di fatturato».


Il target familiare


La proposta è quella di creare dei micro-flussi esteri mirati derivanti da rapporti di gemellaggio o da occasioni particolari. Insomma una promozione a largo raggio otterrebbe scarsi risultati. Il piano strategico del turismo ha azzeccato per Luciano Cecchini dell’Hotel Metauro il turismo familiare come obiettivo principale, ma è un obiettivo che già gli operatori perseguivano da tempo e quindi non è stata una novità. I risultati si desumono dalla attuale situazione, dopo 3 anni in agosto si registra un calo di presenze. Forse qualcosa è da rivedere.

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