Disagio giovanile, Cora Fattori di + Europa: «Dobbiamo aiutare i ragazzi sbandati». Il problema degli immigrati soli 18enni

Disagio giovanile, Cora Fattori di + Europa: «Dobbiamo aiutare i ragazzi sbandati». Il problema degli immigrati soli 18enni. Nella foto il tribunale di Pesaro e, nel riquadrato, Cora Fattori
Disagio giovanile, Cora Fattori di + Europa: «Dobbiamo aiutare i ragazzi sbandati». Il problema degli immigrati soli 18enni. Nella foto il tribunale di Pesaro e, nel riquadrato, Cora Fattori
di Osvaldo Scatassi
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Domenica 3 Settembre 2023, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 14:09

FANO - Opportunità per i giovani che camminino sul pericoloso crinale ai margini della società e delle sue regole. «Che cosa fai – argomenta Cora Fattori a nome del gruppo di Fano e Pesaro di +Europa – se non hai occupazione né famiglia? Se ti trovi in un Paese ancora straniero, parli a malapena l’italiano, non sai come fare per mangiare e dove andare a dormire? Giovanissimi in tali condizioni ce ne sono diversi anche a Fano e andrebbero aiutati a inserirsi nel mondo del lavoro e a integrarsi».

«Non è buonismo»

«Non è buonismo - afferma l’assessora comunale, che precisa di intervenire a nome del partito che rappresenta -, semmai è spirito di concretezza. È il tentativo di trovare una soluzione che sia davvero adeguata alla dimensione del problema, il disagio giovanile crescente».

Cora Fattori interviene subito dopo il recente atto di vandalismo nella zona del Pincio, dove un ragazzo ha provocato ingenti danni in un esercizio commerciale rompendo a mazzate i distributori automatici delle merendine, la macchinetta del caffè e un pezzo di muro vicino alla telecamera di video-sorveglianza, che era il vero bersaglio di una botta. Di fronte a simili episodi è immediata la reazione delle autorità e del tessuto sociale, che tende a privilegiare la richiesta della punizione esemplare. 

«Si agisca a monte»

«Evidente è – prosegue Fattori – che l’amministrazione comunale deve essere determinata nel denunciare e nel perseguire simili comportamenti». Però, sempre a giudizio di Fattori, tutto ciò non è affatto sufficiente, né davvero risolutivo.

«Se non si agisce a monte, garantendo una prospettiva di lavoro e di inserimento sociale, il problema non si risolve e l’aspetto ancora più preoccupante è che si sta aggravando», sostiene Fattori. «Le imprese – prosegue – faticano ad assumere gli operai, che non si trovano, e anche gli artigiani sono rari. Tutte opportunità occupazionali che potrebbero aiutare giovani e giovanissimi ora in strada e il primo ostacolo da superare è la padronanza dell’italiano. Il passo successivo è la formazione, tarata sulla base della richiesta proveniente dal mondo del lavoro. Tutto ciò richiede un lavoro di squadra, che coinvolga tanto le istituzioni pubbliche quanto il tessuto sociale. Forse il problema non sarà risolto alla radice, ma almeno si otterrà di contenerlo. Altrimenti continuerà a manifestarsi, migrando da un luogo all’altro della città ogni volta che interverranno le forze dell’ordine». 

Senza voler colpevolizzare una categoria di persone, Fattori individua una quota rilevante di disagio giovanile nei ragazzi di origine straniera che, raggiunta la maggiore età, devono lasciare la comunità dove erano stati accolti come minori non accompagnati. Non mancano comunque i coetanei italiani con storie problematiche, a loro volta provenienti anche dal circondario.

«D’inverno senza casa»

Durante l’estate alcuni sono finiti nei guai per vari motivi, è successo inoltre che le forze dell’ordine abbiano segnalato bivacchi notturni in spiaggia. «Questi ragazzi stanno all’aperto quando è ancora caldo, ma in autunno e inverno dove andranno?», conclude Fattori. Il tema del disagio giovanile ha vissuto di ripetuti sussulti negli ultimi mesi (aggressioni, vandalismi, bullismo) e il sindaco Massimo Seri è tornato a ipotizzare la linea della fermezza dopo l’episodio del Pincio. 

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