Assemblea a Mondolfo contro l'antenna 5G. Biologo del Cnr: «L'elettrosmog pericoloso, lettera appello di 72 scienziati»

Assemblea a Mondolfo contro l'antenna 5G. Biologo del Cnr: «L'elettrosmog pericoloso, lettera appello di 72 scienziati»
Assemblea a Mondolfo contro l'antenna 5G. Biologo del Cnr: «L'elettrosmog pericoloso, lettera appello di 72 scienziati»
di Jacopo Zuccari
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Mercoledì 25 Ottobre 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 11:40

MONDOLFO - Due ore di assemblea pubblica per ribadire il no alla nuova stazione radio base di via Costa. Lunedì sera i residenti del centro storico che abitano in prossimità della maxi antenna di Iliad e nel comune di Mondolfo hanno incontrato nel salone di Sant’Agostino gli esperti che hanno annunciato: «Siamo pronti ad altre iniziative legali».  

L’avvocata promotrice

L’assemblea è stata promossa e organizzata dall’avvocata Francesca Francesconi che ha tenuto a precisare: «Questa non è una battaglia contro il Comune o contro qualcuno, il nostro unico interesse è tutelare i cittadini di Mondolfo sulla base dell’articolo 32 della Costituzione. E’ un dovere morale essere qui e impegnarci manifestando la nostra contrarietà». 

A prendere la parola è stato dapprima il legale Salvatore Menditto, avvocato ed esperto in materia di diritto regionale e degli enti locali che ha ripercorso le tappe che hanno visto contrapporsi davanti al Tar il Comune di Mondolfo – che ha negato l’autorizzazione alla stazione radio base in via Costa – e la società Iliad che ne ha richiesto l’installazione su terreno privato. «Abbiamo acquisito il materiale del procedimento amministrativo con una richiesta di accesso agli atti al Comune dopo l’ok al procedimento effettuato l’11 agosto, successivamente alla sentenza del Tar», ha chiarito Menditto. Il legale ha anticipato che serviranno ulteriori elementi e argomentazioni, soprattutto di tipo scientifico, sul rapporto tra maxi antenna ed esposizione delle persone alle onde elettromagnetiche.

I parametri della normativa

Su questi temi è intervenuto il biologo Fiorenzo Marinelli che ha lavorato per il Cnr. «Il problema è l’esposizione alle onde elettromagnetiche che prevedono per gli impianti fissi un limite di 6 volt/metro e si sta parlando di alzarlo ulteriormente fino a 24 volt.

Per questo abbiamo firmato come scienziati una lettera che ha raccolto 72 adesioni a livello nazionale».

Il rischio dei picchi delle onde

«Le antenne 5G – ha spiegato Marinelli – emettono delle ondulazioni di frequenza con fascio direzionale più forte delle antenne classiche, cioè adoperano il “beamforming”, che la Svizzera aveva vietato fino a qualche anni fa. Abbiamo già effettuato delle rivelazioni in via Costa e l’antenna non è ancora funzionante. Teniamo conto che le misurazioni sul monitoraggio degli impianti vengono fatte sulla media delle 24 ore, ma ci possono essere picchi durante la giornata che possono esporre maggiormente la popolazione alle onde elettromagnetiche. A nostro avviso il limite di volt/metro andrebbe abbassato fino a 0,6 (studio “Bionitiative”) per renderlo sicuro. Le cariche elettriche – sostiene Marinelli – possono incidere sul metabolismo». Gli esperti hanno risposto alle domande del pubblico, tra i quali numerosi abitanti che temono la svalutazione delle case».

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