Sulla Orte-Falconara il Pnrr è confermato: I 600 milioni di euro stanziati sono già a gara

Sulla Orte-Falconara il Pnrr è confermato: I 600 milioni di euro stanziati sono già a gara
Sulla Orte-Falconara il Pnrr è confermato: I 600 milioni di euro stanziati sono già a gara
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 15:02

ANCONA Uno dei capitoli finanziati dal Pnrr su cui si è fatta più confusione in assoluto è quello del raddoppio della Orte-Falconara. Persino ieri in Consiglio regionale, il capogruppo di FdI Carlo Ciccioli ha detto che i fondi del Piano sono stati tolti da quei binari perché sarebbe impossibile rispettare la deadline del 2026. Ma in realtà non è così. Il Pnrr in questo caso è ancora al suo posto; ad essere state tolte sono le risorse inizialmente inserite nel Contratto di programma tra Ministero delle Infrastrutture e Rfi. Cerchiamo di mettere un po’ di ordine nel caos. 


La parte finanziata

Partiamo dal raddoppio dei binari tra Genga e Serra San Quirico (Lotto 2) che, come il tratto Pm228-Albacina, beneficia dei fondi del Pnrr (600 milioni di euro in tutto).

A tracciare la road map è stato Vincenzo Macello - commissario straordinario per la Orte-Falconara e vicedirettore generale operation di Rfi - sulle nostre pagine lo scorso 7 ottobre. Entro dicembre verrà affidato l’appalto del Lotto 2 e la posa della prima pietra è prevista entro il 2024. La data di ultimazione del cantiere è fissata a giugno 2026 sia per il tratto Genga-Serra San Quirico che per quello Pm228-Albacina. Deadline scolpita nella pietra appunto perché i lavori sono finanziati con il Pnrr, che detta un cronoprogramma serratissimo. Molto diverso è il discorso per gli altri segmenti del raddoppio. Al Lotto 3 Serra San Quirico-Castelplanio sono stati tolti i 330 milioni inizialmente previsti nel Contratto di programma. Nella ricostruzione fornita dal commissario Macello, le ragioni del definanziamento sono legate al rincaro dei materiali, che ha aumentato il costo dei lavori del 45%, imponendo una riduzione dei lotti che potevano andare a gara. Il progetto, tuttavia, è già pronto ed è stato consegnato al Consiglio superiore dei lavori pubblici per essere autorizzato. Tuttavia, non è ancora dato sapere quando il Lotto 3 verrà rifinanziato. Gli aggiornamenti del Contratto di programma sono annuali dunque, se siamo fortunati, magari già il prossimo anno potremmo riottenere il finanziamento. Ma siamo nella sfera della speranza, nulla di più. 

Le nebbie

Se nel frattempo il progetto avrà ottenuto l’autorizzazione e sarà pronto per essere appaltato, potrebbe però avere una corsia preferenziale per ottenere le risorse, questo sì. Sui restanti segmenti del raddoppio, invece, si naviga a vista immersi nelle nebbie. Sulla Spoleto-Terni, entro l’anno verrà completata la revisione del progetto di fattibilità tecnico-economica. Di finanziamenti non se ne parla ancora. Ma il tratto più complicato è quello tra Foligno e Fabriano, molto lungo e per gran parte in galleria: il progetto preliminare era stato inviato al Mit addirittura nel 2003, ricevendo l’approvazione con delibera del Cipe nel 2006. Ma tutto si bloccò per mancanza di finanziamenti, dato che già allora il costo era stato stimato in 1,5 miliardi di euro. Nel frattempo, Rfi sta progettando le tecnologie per velocizzare quella tratta e insieme le rettifiche di tracciato selettive con segmenti di raddoppio. Questo è lo stato dell’arte. Il resto è solo chiacchiericcio caotico.

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