ANCONA Uno dei capitoli finanziati dal Pnrr su cui si è fatta più confusione in assoluto è quello del raddoppio della Orte-Falconara. Persino ieri in Consiglio regionale, il capogruppo di FdI Carlo Ciccioli ha detto che i fondi del Piano sono stati tolti da quei binari perché sarebbe impossibile rispettare la deadline del 2026. Ma in realtà non è così. Il Pnrr in questo caso è ancora al suo posto; ad essere state tolte sono le risorse inizialmente inserite nel Contratto di programma tra Ministero delle Infrastrutture e Rfi. Cerchiamo di mettere un po’ di ordine nel caos.
La parte finanziata
Partiamo dal raddoppio dei binari tra Genga e Serra San Quirico (Lotto 2) che, come il tratto Pm228-Albacina, beneficia dei fondi del Pnrr (600 milioni di euro in tutto).
Le nebbie
Se nel frattempo il progetto avrà ottenuto l’autorizzazione e sarà pronto per essere appaltato, potrebbe però avere una corsia preferenziale per ottenere le risorse, questo sì. Sui restanti segmenti del raddoppio, invece, si naviga a vista immersi nelle nebbie. Sulla Spoleto-Terni, entro l’anno verrà completata la revisione del progetto di fattibilità tecnico-economica. Di finanziamenti non se ne parla ancora. Ma il tratto più complicato è quello tra Foligno e Fabriano, molto lungo e per gran parte in galleria: il progetto preliminare era stato inviato al Mit addirittura nel 2003, ricevendo l’approvazione con delibera del Cipe nel 2006. Ma tutto si bloccò per mancanza di finanziamenti, dato che già allora il costo era stato stimato in 1,5 miliardi di euro. Nel frattempo, Rfi sta progettando le tecnologie per velocizzare quella tratta e insieme le rettifiche di tracciato selettive con segmenti di raddoppio. Questo è lo stato dell’arte. Il resto è solo chiacchiericcio caotico.